Il Tar del Lazio risarcisce Cicolari. La Fipav deve pagare 208mila euro

Danni d'immagine e danni economici, così il Tribunale ha sentenziato contro la Federazione, giudicando negativamente i precedenti procedimenti Fipav che hanno tolto dai campi l'ex azzurra per 13 mesi
Il Tar del Lazio risarcisce Cicolari. La Fipav deve pagare 208mila euro© FIVB

ROMA, 10 marzo - Il Tar del Lazio si è pronunciato in maniera definitiva sulla querelle tra l'ex azzurra del beach volley Greta Cicolari e la Federazione Italiana Pallavolo, condannano l'ente nazionale a risarcire l'atleta con 208.500 euro.


DAL 2013 - 
Una querelle iniziata nel 2013, dopo le Olimpiadi londinesi. Una querelle che ha preso il via con lo scontro tra la giocatrice, Greca Cicolari, e il tecnico Lisandro Carvalho, che non convocòla giocatrici. Qualche tweet sui social, qualche malumore, porto la Federazione Italiana pallavolo a una doppia squalifica verso l'atleta, prima nel novembre del 2013 quindi una a seguire, a ruota, per un totale di 13 mesi lontana dalla sabbia.


CIAO RIO2016 
- Il rientro nella fine del 2014, senza una compagna di livello, senza il sostegno di un progetto economico haperò costretto Greta ad ammainare, nel tempo, il sogno di poter rincorrere i giochi di Rio2016 che hanno un processo di qualificazione impegnativo e oneroso con la disputa in giro per il mondo di numeriso tornei internazionali.


RISARCIMENTO
 - Al TAR del Lazio la Cicolari aveva chiesto un risarcimento da parte della Federvolley superiore ai 400.000 euro per danni d'immagine ed economici legati alla lunga squalifica. Nella sua sentenza il TAR del Lazio scrive: «Conclusivamente a titolo di risarcimento del danno la Federazione Italiana di Pallavolo va condannata al pagamento di euro 208.500 pari ad euro61.500 per la risoluzione dei contratti, euro 55.000 perdita di chance per la interruzione di trattative, euro 42.007 perdita di chance per premi che non riceverà e euro 50.000 per danno all’immagine. Per le superiori considerazioni il ricorso va accolto e per l’effetto valutata la illegittimità dei provvedimenti impugnati la Federazione Italiana di Pallavolo va condannata al pagamento di euro 208.500 a favore della ricorrente Greta Cicolari a titolo di risarcimento del danno». A cui si aggiungono 5mila euro delle spese di giudizio a favore della giocatrice.


SENTENZA
- Emblenatici alcuni passaggi della sentenza che gettano ombre sula «La celerità con la quale l’intero procedimento si è svolto a partire dalla convocazione della ricorrente da parte del procuratore federale in data 22 ottobre 2013 fino all’ultima pronuncia dell’Alta Corte di Giustizia che è del 5 maggio 2014, se da un lato può apparire rispettosa delle norme sul procedimento disciplinare di cui al Regolamento giurisdizionale (cfr. art. 18), non ha giovato ad una compiuta valutazione dei fatti e alla fondamentale acquisizione di prove». Ma anche su alcuni tweet dell'atleta, giudicati offensivi nei confronti del commissario tecnico della disciplina: «Non è dato comprendere da dove risulta che le due espressioni si riferissero sicuramente all’allenatore L.D.C. e non fossero come sostenuto frutto di scherzi, anche privati, tra la ricorrente ed il compagno».  

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