Caserta a fine anno chiude? La squadra consegnata al Sindaco

Il club campano denuncia il totale disinteresse delle istituzioni e annuncia di voler dare le "chiavi" della società al primo cittadino
Caserta a fine anno chiude? La squadra consegnata al Sindaco© Volalto Caserta

CASERTA, 9 marzo – E’ crisi in casa della Volalto Caserta. Oggi il club campano ha infatti scritto una lettera al Sindaco cittadino Carlo Marino in cui si annuncia la volontà di cedere la difficile gestione del club.

 

LA LETTERA AL PRIMO CITTADIO - «Caro Sindaco, quando, circa dieci anni fa, cominciammo la nostra fantastica avventura, mai avremmo immaginato di poter arrivare così in alto. Tutto nacque per passione; poi la passione, abbinata all’entusiasmo ed alle capacità tecniche delle ragazze, ci ha portato ad una ascesa rapida ed esaltante sino a farci arrivare a calcare i nobili e prestigiosi taraflex della serie A2. La massima serie è un campionato al quale siamo onorati di partecipare, una vetrina importante per la nostra città, ma anche una competizione che richiede costi, energie, logistica e risorse finanziarie appropriate. Ebbene, caro Sindaco, noi in questa viaggio siamo stati lasciati soli».

SOLITUDINE - «Una solitudine che con amarezza ci ha portato a riflettere se valesse o meno la pena continuare a sprecare risorse, tempo, fatica per portare avanti un progetto al quale noi abbiamo creduto sin dal suo primo vagito, un progetto teso a dimostrare come la nostra non sia solo terra di malaffare, ma anche e, soprattutto, un territorio fatto di tante eccellenze. Noi ci pregiamo di considerarci come tali. Caro Sindaco, non vogliamo fare polemiche o rivestire  panni delle vittime; non ci appartengono le prime, rifuggiamo dalle seconde, ma le cose oggi impongono una sterzata, un brusco risveglio dal nostro sogno. Dietro l’ ascesa della VolAlto c’è stato e c’è un duro lavoro che dura da oramai dieci anni. Abbiamo scalato campionati, fatto esaltare una città, riempito con onore le pagine di quotidiani locali e nazionali, ma la realtà è molto più dura e amara di quanto si possa immaginare».

LE DIFFICOLTA' DEL SUD - «Per una piccola città del meridione è già tre volte più difficile che per una società del ricco nord farsi valere. Lunghe trasferte mal digerite dai club del nord, l’atavica e ingiustificata ritrosia da parte delle atlete a trasferirsi al sud e quando lo fanno chiedono ingaggi maggiori, così come del resto si comportano i loro procuratori, che, come in altri sport, fanno il bello e il cattivo tempo, ma qui entreremmo in campo diverso e più ampio. Infine, il discorso delle risorse economiche. Al nord ci sono realtà di gran lunga più importanti e potenti con società che vengono costantemente supportate perché ritenute “risorse” da difendere ed aiutare!».

UN ORPELLO - «Noi, invece, siamo considerati poco più di un orpello inutile dalle nostre autorità cittadine. Eppure, e lo diciamo senza polemiche, in una città dove brillano due eccellenze in campo maschile ed alle quali auguriamo sempre le migliori fortune, avere un team femminile militare in A2 in uno sport così bello ed appassionante come il volley sarebbe cosa senza dubbio da conservare, difendere ed incoraggiare. Invece, vediamo attorno a noi il deserto! Tante le promesse ricevute, praticamente nessuna mantenuta. Siamo stati completamente abbandonati a noi stessi. Alle nostre gare interne non si vede un’autorità, presenti invece su altri campi, evidentemente perché c’è un maggior numero di persone da cui farsi vedere…. Caserta città non ha un impianto comunale disponibile per la pallavolo; l’unica struttura esistente è il palazzetto provinciale, ma, in seguito alle problematiche legate alle sorti delle Province, è diventato un problema anche questo. I costi sono alti, non c’è un’ombra di aiuto. Che senso ha continuare? Meglio levare il disturbo, così faremo felici tutti quelli a cui diamo fastidio. don Chisciotte, per quanto personaggio romantico, appartiene alla letteratura. La realtà è cosa ben diversa. Non ha senso combattere contro i mulini al vento».

IN ALTO LA VOLALTO - «Avevamo un piccola società che in pochi anni, senza grandi risorse, era riuscita a portare in alto il nome della nostra città, ricordo il palazzetto gremito in ogni ordine di posto festeggiare le nostre storiche promozioni. Un miracolo sportivo. Ancora oggi ci chiediamo come abbiamo fatto, ma soprattutto come abbiamo potuto pensare che ci fossero persone veramente interessate a condividere con noi questo sogno. Alla luce di tutto ciò, caro Sindaco,  Le comunichiamo che, stante così le cose,  il 16 aprile, giorno successivo alla fine della regular season, le consegneremo ufficialmente la società ed il titolo che essa sarà riuscita a conquistare al termine del campionato. Siamo arrivati al capolinea. Il viaggio è stato esaltante, ma troppo oneroso e stancante. Da soli non si può proseguire, le locomotive sono stanche, servono forze nuove. Per questo affidiamo a lei signor Primo cittadino la squadra affinché possa, se vorrà, trovare la migliore soluzione per tenere in vita la VolAlto».

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