Volley - Le azzurre e il dilemma della qualità

L'Italia batte il Belgio in rimonta ma soffre troppo e fatica a dare intensità al suo gioco. Una condotta rischiosa, ora un giorno di riposo per ricarcare le pile
Volley - Le azzurre e il dilemma della qualità
TORINO – Il dilemma della qualità è il nodo di gordio attorno a cui ruota, e ruoterà, tutto il Mondiale delle azzurre. La vittoria delle azzurre contro il Belgio è un successo double face, ma non di quelli che si adattano a tutte le stagioni. Anzi. Se ieri contro Portorico il calo era giustificato da tre cambi importanti, oggi la difficoltà a produrre gioco ha investito il sestetto titolare che per larghi tratti ha vissuto in sofferenza il confronto con le belghe, giocatrici rispettabili ma considerate di livello inferiore a quello delle azzurre. Le azzurre hanno perso il primo set e sono andate ad un centimetro da perdere il secondo. Le ha salvate una svista colossale delle avversarie che hanno festeggiato il punto mentre la palla ricadeva nel loro campo. Un peccato di inesperienza. Ma cosa sarebbe successo se quella palla avesse consegnato il set del 2-0 alle nostre avversarie? Forse la squadra si sarebbe svegliata dal suo sonno e avrebbe ripreso in mano la partita realizzando un rimonta da manuale. E’ probabile, perché qualcosa di simile è successo nel terzo set quando le belghe si sono ritrovate un bottino di 5 matchpoint e lo hanno dilapidato. Ancora una volta inesperienza e mancanza di abitudine a lottare su palloni che scottano. Le azzurre, invece, questo bagaglio lo hanno ma devono imparare a gestirlo nel modo più efficace in un Mondiale. Nella seconda  regali, nella seconda fase, non ne farà più nessuno e tutti cercheranno lo scalpo del loro avversario. Le azzurre hanno un solo modo per averne ragione ed è fare affidamento sulla loro qualità di gioco. Un tassello importante è Paola Egonu ma da sola non basta. Anzi l’opposto che il mondo ci invidia dà il meglio quando le compagne sviluppano gioco a partire dal servizio. Questo gioco prende tanti nomi (ritmo, intensità, qualità). Innescare subito la macchina è l’unico modo per vincere questo Mondiale, arrivare al fondo in rimonta è un rischio che le azzurre non si possono più permettere.

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