Italvolley, il destino vi attende alle Olimpiadi

Alla Nazionale di De Giorgi manca soltanto un traguardo per abbattere l'ultimo tabù della pallavolo azzurra: l'oro ai Giochi Olimpici
Italvolley, il destino vi attende alle Olimpiadi© LAPRESSE

Destinazione Parigi 2024. L’estate azzurra è giunta a un punto di svolta. Dopo la Volley Nations League e l’Europeo, la prossima tappa dei ragazzi di Ferdinando De Giorgi è il Preolimpico. Cruciale perché è la porta d’ingresso per le Olimpiadi, che si svolgeranno tra un anno a Parigi e che già appaiono come il punto di approdo del percorso azzurro incominciato nell’estate del 2021 e che, nel frattempo, è diventato un fenomeno.

Evocare i Giochi vuol dire, anche, riandare a un grande mito dello sport italiano, e della pallavolo tricolore. Il mito è quello della generazione dei fenomeni che ha rappresentato il punto di svolta del movimento italiano e ha portato la pallavolo al centro dei gusti degli appassionati italiani. Ebbene, c’è nel cammino dei fenomeni e in quello intrapreso dai ragazzi di Fefè De Giorgi molto in comune.

Italvolley, l'importanza di Parigi2024

L’intensità del gioco, la saturazione dei calendari, la crescita fisica degli atleti disegnano oggi un nuovo ciclo non comparabile. Eppure come fare a non cogliere un cammino fatto di passaggi in comune. Per questo Parigi 2024 diventa così centrale. La parabola luminosa della generazione dei Fenomeni si fermò alle porte di quell’oro olimpico desiderato, sognato, mai raggiunto. Una maledizione degna di un libro di Leo Perutz, fatto di demoni, luoghi stregati e dannazioni da scontare in eterno. Ecco qui il nocciolo della questione. Ma andiamo con ordine. In principio fu Julio Velasco che prese un gruppo di buoni talenti e li trasformò in fenomeni. Il tecnico argentino voleva cancellare dal vissuto dei suoi ragazzi la cultura dell’alibi. Lo fece con fermezza e il gruppo sbocciò all’improvviso, agli Europei del 1989, con l’oro a sorpresa, poi il Mondiale del 1990 che decretò il valore assoluto del gruppo e la sua ambizione a mettere le mani su quella medaglia d’oro. Il resto della storia la conoscono un po’ tutti. Anche i Fenomeni hanno un tallone vulnerabile, perché gli dei vollero che gli uomini non potessero essere perfetti. Quella vittoria inseguita, e sempre frustrata, è diventata parte del mito di quella generazione.

L'Italia ha un nuovo gruppo

Oggi l’Italia ha un nuovo gruppo. La sua storia è iniziata quando Ferdinando De Giorgi, uno che ha fatto parte della generazione di fenomeni, ha ricevuto l’incarico di rifondare una Nazionale giunta a fine ciclo. La chiave del suo lavoro è stata scegliere dei giovani di buone prospettive, che però la Superlega teneva ai margini, e dare loro un senso di appartenenza ad un gruppo e alla maglia azzurra. Emblematica la storia dell’opposto Yuri Romanò che militava in A2 senza trovare sbocco in un club della massima serie. Il tecnico azzurro ha impiegato un mese per fare il miracolo. Su queste basi è stato costruito il successo, inatteso, all’Europeo 2021. Poi il Mondiale dello scorso anno. Forse ancora più sorprendente. Inevitabile scorgere un cammino parallelo. Un cammino che riporta all’ennesimo assalto a quell’oro olimpico, che manca sempre di più a una Nazione leader nel mondo della pallavolo e da trent’anni al vertice. Ci sono tappe da percorrere: il primo passo è il torneo preolimpico che si disputerà in Brasile a partire dal 30 settembre.

Il torneo preolimpico

L’Italia inizierà il percorso contro la Repubblica Ceca. Spiccano su tutte le gare con Brasile e Cuba, ma non sono da sottovalutare neppure gli impegni con Germania, Iran e Ucraina, Iran. Gli azzurri si giocheranno le proprie chance di qualificazione nelle ultime due gare del calendario, il 7 ottobre contro la nazionale di Robertlandy Simon e l’8 ottobre 2023 nel match coi padroni di casa del Brasile. Ci saranno altre possibilità, ma intanto si va in Brasile per “buscar” Parigi 2024. Come i grandi che hanno scritto la storia del mondo, che andavano a Ponente per cercare l’oro che brillava a Levante.

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