Velasco-Bernardi, Busto-Novara e le suggestioni azzurre

È stato soprattutto il confronto tra due grandi protagonisti della generazione dei fenomeni. L’argentino e Mister Secolo al centro delle ipotesi per la Nazionale
Velasco-Bernardi, Busto-Novara e le suggestioni azzurre

Dai Julio, con il derby del Ticino contro Novara si è chiuso il ciclo dei "tuoi" ex allenatori e giocatori nel ruolo di avversari che tanto ti fanno pensare il cuore. Dopo la sfida di Busto Arsizio alla Savino del Bene Scandicci di Massimo Barbolini, suo vice ai tempi dei quattro scudetti di Modena negli anni '80, ieri sera Velasco, il Ct della "generazione dei fenomeni", ha dovuto fare i conti con l'emozione di veder dall'altra parte proprio il "fenomeno" per eccellenza, Mister Secolo (scorso) Lorenzo Bernardi, campione azzurro che, proprio come Velasco, da quest'anno si siede, per necessità o desiderio poco cambia, su una panchina di un club al femminile, quella dell'Igor Gorgonzola.
Un confronto veloce. Ha vinto il Novara di Bernardi con un rotondo 0-3 alla E-Work Arena con un solo momento di black out novarese, a metà del terzo set che ha prodotto un punto a punto fino la 19-19. Un po' poco per Busto Arsizio-Novara gara nel mirino non per la classifica, non per sfide individuali, ma proprio per il fascino esercitato dal confronto tra le panchine. Quando inizia la gara i due si salutano con una stretta di mano alta, vigorosa, nessun cenno particolare a squadre in campo, salvo invece essersi abbracciati in maniera più che sentita in avvio di pomeriggio all'arrivo al palasport, con particolare emozione.

La partita

Velasco chiama il primo time out quando Novara allunga subito. Poi si arrabbia con la difesa delle sue. Quando Akimova chiude il 9-15 del primo set Velasco ha già chiamato il suo secondo time out e urla alle sue recriminando in maniera sentita per l'atteggiamento rinunciatario. Le ultime pallette cadute senza difesa l'hanno fatto andare su tutte le furie. Il resto della gara, giocata sotto lo sguardo di Paola Egonu in tribuna, se sotto l'aspetto del confronto regala ben poco essendo chiaro lo strapotere delle piemontesi sulle lombarde, è tutto un affascinante gioco in cui Velasco nei time out alle sue biancorosse accarezza e loda le caratteristiche di quelle che - a rigor di logica - saranno le sue prossime "azzurre" se, come oramai è dato per scontato, seppur non ufficiale, sarà il prossimo ct azzurro: «Dove tira la Bosetti?» chiede durante un time out: «Tira in diagonale si risponde.Sa tirare anche la parallela, ma non l'ha ancor tirata». Bosetti, per la cronaca, in campo sembra il Bernardi giocatore, fa tutto, bene. Batte in serie, difende, attacca, tiene mezzo campo in ricezione. Quasi a volersi far notare dal futuro ct. Poi c'è il capitolo Danesi, dopo un muro della centrale novarese per il 19-21 del terzo set Velasco spende un altro time out e dice: «Danesi è il miglior muro del mondo. Il campo non esiste, si punta solo al mani fuori». Suggestioni azzurre: Velasco-Bernardi saranno il presente (Parigi2024) e futuro azzurro?

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