Quiroga dimesso dall'Ospedale. Partenza per l'Argentina rinviata

Il 6 aprile l’atleta era stato coinvolto in un grave incidente stradale nel veronese. «Fatico a credere di essere uscito illeso da quello scontro. Sono stato fortunato»
Quiroga dimesso dall'Ospedale. Partenza per l'Argentina rinviata© Legavolley.it

PADOVA, 10 aprile - Gonzalo Quiroga è stato dimesso questo pomeriggio dall’ospedale Borgo Trento di Verona. Si è conclusa con il sorriso una settimana difficile per la Tonazzo Padova. Lo scorso 6 aprile lo schiacciatore argentino si trovava in auto con il cugino per effettuare la classica gita fuori porta di Pasquetta. Coinvolto in un tamponamento a catena nel veronese, ad avere le conseguenze peggiori fu proprio il ventiduenne Gonzalo, che fu trasportato in ospedale in stato d’incoscienza dopo un violento colpo ricevuto al capo. Poi il risveglio, gli esami e il sospiro di sollievo quando i medici hanno confermato che il ragazzo si sarebbe ripreso senza conseguenze. Quattro giorni infiniti, durante i quali tutti gli amici, i parenti e gli addetti ai lavori del mondo della pallavolo attendevano la lieta notizia. 
 


PARTENZA RINVIATA -
 Gonzalo Quiroga sarebbe dovuto partire già questa settimana per l’Argentina, in quanto il coach della sua Nazionale – Julio Velasco – lo aveva già inserito nella lista dei 25 convocati in 
vista della prossima World League. Una convocazione ufficializzata proprio ieri, quando ormai si sapeva che Gonzalo si sarebbe ripreso. La curiosità: Gonzalo è stato convocato insieme al fratello Rodrigo Daniel, in Italia dal 2006 al 2012 a Bassano, Catania, Cavriago, Vibo Valentia e Ravenna.  Gonzalo è rientrato a Padova e rimarrà qui ancora qualche giorno per riprendersi definitivamente in attesa di partire per l’Argentina. 


PARLA QUIROGA - 
«Sto bene. Ho solo un po’ di mal di testa, soprattutto se cammino a lungo. Mi hanno dato tre punti di sutura dietro al capo e mi hanno tagliato i capelli in quella zona, così son sicuro che i compagni di squadra mi prenderanno in giro appena mi vedranno...». «L'incidente? Non ricordo assolutamente a. Quando i medici mi hanno svegliato ero molto arrabbiato, non capivo perché mi trovavo lì e cosa fosse successo: il mio ultimo ricordo è che stavo guidando e basta. Non avevo paura, ero semplicemente sconcertato. Poi, quando ho visto mio cugino e il mio procuratore Hugo Conte, mi sono tranquillizzato e loro stessi mi hanno spiegato cos’era accaduto. I medici e gli infermieri sono stati gentilissimi, mi hanno seguito con tanta cura e per questo li ringrazio di cuore».  

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