Molfetta riparte da coach Vincenzo Di Pinto

L'Exprivia conferma il tecnico pugliese che ha fatto chiudere con entusiasmo la stagione al club
Molfetta riparte da coach Vincenzo Di Pinto

MOLFETTA, 13 maggio - Le immagini della stagione sono ancora nitide, le vittorie nella mente e negli occhi di tutti. Eppure l’Exprivia Molfetta guarda avanti. E lo fa a partire dalla sua guida tecnica, che sarà ancora Vincenzo Di Pinto.


MAGO DI TURI -
Il «mago di Turi», come è stato ribattezzato per le origini comuni al mago del calcio Oronzo Pugliese, e per la stessa capacità di ottenere sempre il massimo, a prescindere dai contesti, è già caldo per una nuova avventura. Approdato a Molfetta nell’estate del 2014, ha guidato i biancorossi alla conquista di un ottavo posto che ha sancito il primo passo nella storia del club, e un passo importante anche per quella della Puglia. Ha partecipato ai playoff contro Trento e ha chiuso a testa altissima. Le strade di Di Pinto e dell’Exprivia si sono poi separate, ma solo per qualche mese, perché nella primavera di quest’anno Di Pinto è tornato a sedersi sulla panchina molfettese, sfiorando l’exploit, sempre contro Trento, sempre nei quarti dei playoff.


SODDISFATTO -
Qui i suoi uomini si sono arresi solo in gara-5. E al solo ripensarci, da un lato c’è orgoglio, dall’altro anche un pizzico di rabbia. «Sono soddisfatto della stagione appena conclusa – afferma Di Pinto – ma mi rimane la rabbia per quella gara-5. Non ce la siamo giocati come avremmo voluto, pur disputando un’ottima partita. Con un pizzico di fortuna, avremmo potuto fare qualcosina in più per superare il turno».


FUTURO -
Mai come in questi casi, però, vige il sacro principio del «meglio pensare al domani». E in questo senso l’Exprivia, e Di Pinto, partono con l’entusiasmo di sempre e la voglia di far bene. Pur facendo professione di realismo, tenendo i piedi ben piantati a terra, consapevoli di dover fare le cose con qualità e oculatezza, puntando a ottenere buoni risultati, con il massimo della passione e una competenza ormai riconosciuta. «Per me restare a Molfetta – prosegue Di Pinto – è stato semplice. Parliamo di una scelta affettiva, di cuore. Io qui mi sento in famiglia. C’era il desiderio di continuare, c’è grande sintonia con tutto l’ambiente. E mi piace la  voglia della società di fare le cose sempre con grande serietà. Ogni anno si mantiene a buoni livelli, facendo scelte intelligenti, senza strafare, ma con lungimiranza».

 

SQUADRA AL 200% - «Ricominceremo – dice a riguardo – dalla capacità di lavorare di squadra. Questo è un ambiente che deve avere un grande atteggiamento, condito da uno spiccato senso del lavoro e dell’organizzazione. Solo così si può porre ogni giocatore nelle condizioni di dare il 200% delle proprie possibilità».

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