Uomo copertina del campionato. Ivan Zaytsev: «Noi i più belli del mondo»

L'opposto della nazionale azzurra vice campione olimpico è tornato e vuole aprire un ciclo vincente con Perugia. «Voglio vestire una maglia per lungo tempo come ha fatto Totti a Roma»
Uomo copertina del campionato. Ivan Zaytsev:  «Noi i più belli del mondo»© Legavolley.it

PERUGIA, 30 settembre - Riparte la Superlega e lo fa presentando al via le sue stelle più luminose. Sì, per i pignoli, bisogna dire che dopo la partenza dei due campioni d'Italia Bruno e Lucas, mancano i brasiliani in rappresentanza dell'oro olimpico, ma dalla Russia è tornato Ivan Zaytsev e da Rio2016 sono tornati nei club del massimo campionato dodici medagliati d'argento oltre a due bronzi statunitensi. Al via ci sono poi i diversi francesi campioni d'Europa e serbi vincitori della World league 2016. 

CAMPIONATO PIU' BELLO - È il campionato più bello del mondo e non lo diciamo noi, lo dice proprio lui, Ivan Zaytsev, lo «Zar» di Spoleto, figlio d'arte di papà pallavolista e mamma nuotatrice, campione predestinato. Domenica compie 28 anni, lo farà a Piacenza contro un'altra icona, Samuele Papi, un vero passaggio di consegne tra generazioni. Ora è Ivan l'uomo copertina del campionato post olimpico, è l'icona di un movimento che vuole crescere, capace di mettersi in gioco. Lo fa anche lui pronto a scommettere anche nel cambio di ruolo, da opposto che schiaccia e mostra i muscoli a quello di schiacciatore ricevitore specialità in cui cui serve anche reggere la pressione mentale. Scommette Ivan nel sogno di portare Perugia e la sua Umbria (per lui che è nato a Spoleto) al primo scudetto della storia. Ivan Zaystev accetta la scommessa, vuole, come si dice in gergo, «spaccare» in campo, ma anche fuori dove vorrebbe maggior visibilità per il suo sport. Lo ha chiesto a gran voce a più riprese, anche a costo di andare a sbattere contro una Federazione che lui vorrebbe più giovane («Sono vecchi, anni luce indietro») e da cui è stato bacchettato. Vuole di più Ivan, di certo un campionato di livello mondiale: «Il nostro è il miglior campionato di club? Sì. Il livello attuale è già buono e  sicuramente crescerà. Vedo un gran bel campionato, a parte brasiliani e russi il resto della pallavolo mondiale è tutto qui da noi. Un torneo con quattro squadre al top a cui aggiungo anche Piacenza e Verona, piazza quest'ultima, dove sarà tosta andare a vincere»

SOGNO PERUGIA - E la tua Perugia? «Intanto devo farmi passare il 'giramento'... per la sconfitta di Supercoppa. La squadra però c’è, c'è anche un bell’ambiente. Sì, abbiamo ascoltato l'arrabbiatura del nostro Presidente Sirci il giorno dopo, ma siamo consci delle nostre possibilità, tra qualche mese saremo un’altra squadra. Poi avercene di presidenti così appassionati. Non siamo mica il calcio dove si fanno profitti, qui se non c'è passione e voglia di vincere...»

 I FAVORITI - La squadra favorita? «Ah, noi siamo il cavallo di rincorsa. Favorita dico che è Modena che continua a vincere e a rilasciare dichiarazioni. Indico loro, magari gliela tiro un po'. Poi c'è anche la Lube, bella quadrata mentre Trento deve trovare ancora equilibri, ma siamo lì. Sicuramente noi ce la possiamo giocare alla grandissima, se troviamo gli equilibri, abbiamo qualità tecniche e fisiche».

LA SOLITA STORIA - Invece sulla carta vi danno già vincenti. «Sì, ma poi bisogna dimostrarlo». Una costante per te. Ancora una volta costretto a dimostrare qualcosa. «Non è una novità, è accaduto anche molto recentemente. Sono uno a cui nessuno ha mai regalato nulla, per me non è un peso, è uno stimolo. Anche se ogni tanto, molto raramente, mi ha dato fastidio».

CAMBIO DI RUOLO - Sempre a proposito di dover dimostrare, dovrai farlo anche tecnicamente, quando tornerà Atanasijevic cambierai ruolo in campo, pronto a ricevere? «Sto già lavorando in ricezione, anche in partita, in alcune rotazioni su alcuni servizi mi inserisco. A tempo debito, quando cambierò ruolo mi ci tufferò a tutta. Ho fiducia nel mio palleggiatore, Luciano De Cecco (argentino, regista della nazionale di biancoceleste da 10 anni, ndr) che ha due mani che 'cantano'. Con lui attacco quasi meglio da posto quattro che da due».

COME TOTTI  - Domenica il compleanno numero 28, stanco? «A dire il vero spero ancora di poter giocare una decina anni ad alto livello. Ora vorrei legarmi ad una squadra, un po’ come ha fatti Totti a Roma e magari aprire un ciclo vincente con quella maglia. La nazionale? C'è il mondiale in casa nel 2018 ma per quello bisogna vedere anche che si inventa Osmany Juantorena. Non mi dispiacerebbe provare a giocare anche un'altra finale olimpica, poi quando smetterò per almeno un paio d'anni non vorrò più sentir parlare di pallavolo, sarò vecchio e acciaccato. Spero di avere altre idee e possibilità»

CORTEGGIATO - Sei tornato a Perugia per aprire un ciclo, ma ti avevano corteggiato in diversi in estate... «Si, ero stato sondato da Trento, Verona, Civitanova e Perugia».

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