Gran Premio PalaBanca in go kart per Papi e Manià

Hobby extra campo a Piacenza. I due campioni sfrecciano in go kart. Costruito da cima a fondo dal libero friulano
Gran Premio PalaBanca in go kart per Papi e Manià© LPR Piacenza

PIACENZA, 13 marzo - Non c’è solo il volley nella vita di un pallavolista. Tra le fila della LPR sono tanti gli hobby che riempiono i tempi morti dei biancorossi come la passione di Giuliani per la moto o della pesca e del disegno di Parodi; ma la palma per l'hobby più particolare ed impegnativo della stagione 2016/17 lo vince Loris Manià, libero della LPR, che fin da piccolo si è appassionato alla meccanica.

IN GO-KART - Recentemente il numero 1 biancorosso si è presentato al PalaBanca con una versione abbozzata di go-kart che ha subito fatto impazzire i compagni di squadra.Il lavoro non è ancora ultimato ma, da uno stadio embrionale, il progetto si è già evoluto e concretizzato: «All’inizio la struttura era composta da una cassetta di plastica della birra, ma è durata poco perché per inserire il motore l'ho tagliata così tanto che alla fine non reggeva più il peso. Così ho deciso di costruire un telaio tutto di ferro che ora risulta perfetto, è stato testato anche da Zlatanov e non ci sono stati intoppi» scherza Manià.

UN PEZZO ALLA VOLTA - Per costruire il go kart tra un impegno sportivo e l’altro ci sono voluti quasi due mesi: «Ho iniziato a costruire il go kart a gennaio, ho preso tutti i pezzi che mi servivano in ferramenta e poi ho realizzato un piccolo schema 'guida'. All’inizio il progetto era molto semplice; poi, man mano che prendeva vita, ho deciso di aggiungere qualcosa in più, come l’impianto luci led ed il volante da rally».

LE ORIGINI - Il go kart, che ha un avviamento sia a strappo che elettrico, ha un'alimentazione a benzina e un motore a 4 tempi e non è la prima creazione di Manià. Infatti la sua passione per la meccanica ha preso vita fin da quando era bambino: «Quanto avevo 9-10 anni mio nonno mi regalò una motosega da cui presi il motore e lo saldai su una bicicletta, ma anche in quel caso, dopo qualche giorno le vibrazioni fecero saltare tutto. A 15 anni ho avuto un triciclo agricolo su cui avevo montato un motore di una fiat 500 ma anche quello ha avuto vita breve; più recentemente ho avuto delle moto».

IN DUE - Loris non condivide da solo questo passatempo, infatti Papi ha collaborato aiutandolo a sistemare gli ultimi dettagli prima della prova su strada ma O’ Fenomeno ci tiene a specificare: «Io gli passo solo gli attrezzi e, al massimo, lo aiuto nel sistemare piccole cose ma nulla di trascendentale. Per il resto mi dedico a girare con la mia moto che – sorride – ho semplicemente acquistato».

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