Senza sponsor e impianto Molfetta dice addio alla Superlega

Con una lettera il presidente spiega le ragioni dell'addio al massimo campionato
Senza sponsor e impianto Molfetta dice addio alla Superlega

MOLFETTA, 22 maggio - Con una lettera rivolta ad appassionati, città e media il presidente della Pallavolo Molfetta Antonio Antonaci spiega i motivi per l'abbandono della Superlega A1. Mancanza di sponsor causa un bacino d'utenza ridotto e un impianto non a norma per la stagione 2017/18 hanno portato alla chiusura del progetto. 

LA LETTERA - Ecco uno stralcio dei passaggi salienti della lettera aperta del presidente Antonaci.

BAD NEWS - Oggi, 22 maggio, ci troviamo a comunicare una notizia che di certo non farà piacere ai tifosi, ma di cui forniremo le motivazioni. Pur avendone diritto,  per aver sempre rispettato ogni  obbligo contrattuale e regolamentare, la Pallavolo Molfetta non si iscriverà alla prossima Superlega. Una decisione senz’altro pesante, ma figlia di valutazioni razionali, che svariano dall’aspetto economico a quello logistico. Una decisione sofferta, ma che non ha il senso di un macigno lanciato contro la passione di tutti voi e tutti noi, ma che si spera possa essere “solo” un momento di una storia che continua.

I MOTIVI - Fondamentalmente i motivi sono due: l’assenza di un main sponsor interessato ad investire, per promuovere il proprio brand, con mezzi finanziari adeguati al mercato della SuperLega,  e il numero limitato di posti a sedere del PalaPoli. Sono due fattori che analizzeremo con calma e lucidità, nella speranza di fornire uno specchietto chiaro della situazione attuale.

SENZA SPONSOR - Partiamo dalla questione sponsor principale. In questi anni Molfetta ha vissuto grazie soprattutto alle sponsorizzazioni di aziende, molfettesi ma non solo. Soprattutto con il main sponsor abbiamo sempre provato ad aprire un canale privilegiato, ad associarlo a una storia e a un presente che vedeva Molfetta spesso e volentieri sulle pagine dei giornali e tv nazionali, quando non mondiali. Ma non ci è mai stata data la possibilità di ottenere contratti di sponsorizzazione pluriennali per pianificare una programmazione nel medio periodo, né di ottenere un sostegno economico in linea con i benchmark della SuperLega, che ci avrebbe consentito di “costruire sogni certi”. Ci  siamo sempre dignitosamente e orgogliosamente occupati della squadra e della società come se fosse una nostra figlia. Abbiamo fatto sacrifici e ce l’abbiamo messa tutta. E con orgoglio diciamo che ce l’abbiamo sempre fatta a testa altissima. Ma ci è mancata la figura di un imprenditore-presidente alle nostre spalle. Le grandi realtà del volley italiano hanno in questo una chiave importante: un uomo in grado di sostenere anche economicamente il progetto. Noi siamo un gruppo di manager, appassionati e con competenze professionali, ma non imprenditori. Abbiamo provato con grandi sponsor, che però hanno fatto e fanno le loro valutazioni. E queste valutazioni evidentemente sono diverse dalle nostre, da quelle che riteniamo indispensabili per un progetto solido in Superlega. In Superlega, se non trovi un main sponsor in grado di sostenere una parte importante del budget annuale, è dura proseguire troppo a lungo. Senza dimenticare che la storia insegna che, quand’anche questi sponsor ci siano (vedi Cuneo, Montichiari, e prima ancora Treviso e Parma), il rischio che il giocattolo abbia difficoltà è dietro l’angolo. È successo ai big, poteva accadere purtroppo anche alla “piccola” Molfetta.

IL PALAS CON SOLO 1682 - Questione palazzetto. Oltre tre anni fa è stato sottoscritto il regolamento di Lega che imponeva, a partire dalla stagione 2017/18, di avere una “casa” di 3mila posti. Lo sapete, non abbiamo una capienza del genere. I nostri numeri, dopo l’ampliamento della struttura, parlano di 1682 spettatori, più 60 atleti. A certificarlo è stata la commissione comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, che in marzo ha effettuato un accurato sopralluogo. Sono numeri non sufficienti per la Lega, con la quale i rapporti sono comunque ottimi e franchi. Il PalaPoli, il PalaBolgia, nostro mitico fattore aggiunto oggi non rispetta i parametri che la Lega ci impone e che noi conosciamo bene. Dovremmo andare fuori per disputare il campionato, individuare una realtà alternativa. Inutile negare che ci abbiamo pensato e che ci penseremmo. Se le strade del nostro club e della Superlega, come speriamo, dovessero in qualche modo reincrontrarsi, magari in sinergia con altri club del nostro territorio per realizzare una pallavolo sostenibile, l’ipotesi di trasferirci altrove potrebbe essere presa in considerazione. Sarà il tempo, eventualmente, a dirlo.

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