Nfl, picchia il figlio con un ramo: sospeso Patterson dei Vikings

Ancora un caso di violenza nel football americano: sotto accusa il running back dei Minnesota Vikings
Nfl, picchia il figlio con un ramo: sospeso Patterson dei Vikings© LaPresse
TORINO - Non c'è pace nel football americano: dopo lo scandalo di Ray Rice, la star dei Raven finito nella bufera per aver preso a pugni la moglie, un altro giocatore famoso, Adrian Peterson, dei Minnesota Vikings, è stato incriminato e arrestato per aver picchiato con un ramo d'albero e ferito il figlio di 4 anni. Peterson si è costituito la notte scorsa in un penitenziario del Texas, dopo che era stato spiccato un mandato di arresto contro di lui in seguito ad un'incriminazione da parte di un gran giurì. Per "punire" suo figlio ha spezzato un ramo di un albero, lo ha sfrondato e ha usato come scudiscio, secondo le accuse, che lui non smentisce. Il suo avvocato, Rusty Hardin, ha spiegato che il "Adrian non ha mai nascosto l'accaduto, ha cooperato pienamente con le autorità" ed è "un buon padre", che voleva solo "sculacciare" il figlio, "usando la stessa disciplina che ha conosciuto quando da bambino è cresciuto in Texas". Per questo, Peterson si è costituito alla prigione Montgomery County, la notte scorsa all'1:06, ed è poi uscito mezz'ora dopo grazie al pagamento di una cauzione di 15 mila dollari. Il suo team ha frattanto fatto sapere di averlo sospeso per la partita in programma domani contro i New England Patriots. Adrian Peterson, 29 anni, da otto giocatore della Nfl sempre con i Vikings, è considerato uno dei migliori 'running back' della League. La sua vita è stata però toccata da diverse tragedie. A 7 anni ha perso un fratello, morto in un incidente d'auto. Meno di un anno fa, lo scorso ottobre, il figlio di 2 anni venne trovato morto a Sioux Falls, in South Dakota. Le indagini hanno poi portato a un'incriminazione per omicidio per un uomo che usciva con sua madre. Peterson aveva scoperto di essere il padre del bimbo appena due mesi prima. La sua incriminazione segue peraltro di pochi giorni un'altra vicenda che ha coinvolto la National Football League (Nfl), quella di Ray Rice, cacciato dai Baltimore Ravens e bandito dalla stessa Nfl per aver sferrato un pugno alla fidanzata nell'ascensore di un casinò di Atlantic City. Un caso sui cui è intervenuta anche Denise Brown, sorella di Nicole Brown, la donna uccisa nel 1994 dalla star del football O.J. Simpson. I giocatori della Nfl, ha affermato in un commento pubblicato da Time, "sono i gladiatori del nostro tempo; sono essenzialmente addestrati come macchine per uccidere. Possono essere pericolosi come armi da fuoco", per questo, ha scritto, "esorto la Nfl a insegnare ai suoi dirigenti e giocatori le dinamiche della violenza domestica. Forse un giorno impareranno che fare la cosa giusta è la cosa migliore per loro".

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