Infortuni: il segreto è allenarsi

Sport e infortuni, la prevenzione esiste: dall'affaticamento muscolare alle lesioni ai legamenti, ecco come si possono evitare tenendosi in forma
Infortuni: il segreto è allenarsi© PA

Muscoli Le ricette contro l'affaticamento

L'affaticamento muscolare è una situazione clinica molto comune che colpisce un gran numero di persone, che, per una qualsivoglia ragione, vanno incontro a condizioni di fatica, sovraccarico e quindi a un risentimento muscolare, che si può manifestare in vari gruppi muscolari compresi gli arti inferiori. «Naturalmente - spiega il dottor Melegati - ci sono anche sport che prevedono un utilizzo importante della parte del tronco e degli arti superiori come, ad esempio, il tennis e la pallavolo per cui l’affaticamento muscolare può verificarsi in egual maniera. Per affrontare l’argomento dell'affaticamento muscolare bisognerebbe prima, però, parlare degli infortuni muscolari».

Esistono due grandi gruppi di infortuni muscolari: gli infortuni muscolari da trauma diretto e gli infortuni da trauma indiretto, ovvero gli strappi e, in generale, l’affaticamento muscolare che può essere legato, come detto, a un tipo di risposta allo sforzo. Tipico esempio è la situazione in cui il soggetto, non essendo allenato, pratica attività sportiva sostenuta, sviluppando fatica e, quindi, dolore muscolare. Esiste un altro tipo di affaticamento muscolare che si verifica quando si compie uno sforzo eccentrico dovuto a un lavoro di allungamento del muscolo (discesa in montagna, discesa prolungata delle scale oppure sport che prevedono balzi con ricadute).

Quando scendiamo un gradino, il nostro muscolo si allunga per sostenere il peso del corpo provocando uno stress a livello di fibre muscolari. Questo tipo di affaticamento è diverso da quello precedente che avveniva durante e subito dopo lo sforzo. In questo caso, il dolore si manifesta parecchie ore dopo lo sforzo: ciò prende il nome di DOMS - Delayed Onset Muscle Soreness ovvero l’esordio ritardato del risentimento muscolare.

Per riscontrare un affaticamento è sufficiente l’esame clinico dello specialista; solo nel caso in cui quest’ultimo non avesse ben chiara la situazione, e se l’affaticamento si ponesse borderline con una lesione, si renderebbero necessari ulteriori accertamenti con risonanza magnetica o ecografia. Nell’affaticamento è importante osservare 24 ore di riposo, reintegrare le scorte d’acqua, assumere integratori (elettrolitici), fare un po’ di esercizi di stretching leggero e attività fisica blanda (cyclette, camminata). Il recupero avviene, solitamente, nel giro di 24-48 ore in tutti i casi di affaticamento.

In caso di lesione muscolare, invece, si apre un mondo fatto di valutazioni cliniche, esami strumentali molto accurati come l’ecografia statica e dinamica, la risonanza magnetica o la stessa radiografia. L’intervento chirurgico, destinato esclusivamente alle lesioni molto gravi, consiste nel ricongiungimento della fibra muscolare interrotta per più del 50% - se non totale - in quanto una rottura meno estesa potrebbe ripararsi, tendenzialmente, con il trattamento conservativo.

Il trattamento conservativo prevede un periodo di riabilitazione, anche in acqua, con allenamento in palestra, rinforzo,stretching, terapie fisiche (tecar, laser ad alta potenza) e, soprattutto recupero funzionale, con ripresa dell’attività sul campo. È molto importante, nel caso in cui il soggetto fosse un atleta, rispettare i tempi di riposo onde evitare la comparsa di recidive. I tempi di ripresa a seguito di intervento chirurgico per quadri clinici che prevedono la lesione di più del 50% del muscolo sono, generalmente, 3-4 mesi. Esistono migliaia di articoli e di programmi sulla prevenzione dell’affaticamento muscolare atti a migliorare le situazioni che spesso favoriscono le lesioni, come la scarsa flessibilità, la scarsa forza muscolare, lo scarso controllo propriocettivo, la scarsa stabilità del circolo pelvico, esercizi e allenamenti troppo strenui.

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