Wimbledon, la Giorgi sfida il tabù dell’erba

Oggi la finale di S-Hertogenbosch per conquistare il primo trofeo Wta

TORINO - Camila Giorgi ci riprova, testarda e volitiva come sempre. E chissà che la quarta volta sia quella buona, la quarta finale Wta in carriera per spezzare un tabù che rischia di diventare un tarlo nella testa. Finora la tennista di Macerata ha dovuto chinare la testa dopo partite tirate all’inverosimile, costretta a sorridere nel momento della premiazione dell’avversaria. E’ capitato due volte a Katowice e una a Linz, sempre sul cemento: cocenti delusioni archiviate velocemente per rimettersi subito in gioco. Come a ‘s-Hertogenbosch, in Olanda, dove l’erba è di casa e dove le tenniste cercano di prendere confidenza con una superficie di gioco che nel calendario agonistico non occupa più di un mese, ma che proietta verso il tempio del tennis di Wimbledon. La Giorgi l’erba l’ha velocemente metabolizzata e ora ci risiamo: oggi siamo alla quarta finale in carriera...

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