© ANSATORINO – A differenza della Juventus la sua finale l’ha persa, cedendo al 20enne tedesco Alexander Zverev il titolo degli Internazionali d’Italia, ma Nole Djokovic è letteralmente rimasto stregato dall’atmosfera dell’Olimpico dove ha assistito alla finale di Coppa Italia in cui i bianconeri di Massimiliano Allegri hanno trionfato sulla Lazio. «Sono andato allo stadio con mio fratello Marco e mio padre Srdjan ed è stata un’esperienza fantastica», ha raccontato al portale serbo ‘Blicsport.rs’ il tennista ex re del ranking Atp, di cui ora è il numero 2 dietro allo scozzese Andy Murray battuto al Foro Italico da Fabio Fognini nei sedicesimi. «Mio fratello era particolarmente contento perché era la prima volta che andava all’Olimpico ed è un tifoso della Lazio – ha aggiunto Djokovic -. Sono rimasto colpito dalle qualità dei calciatori scesi in campo e dall’atmosfera. Prima dell’inizio della partita, ho avuto il privilegio di andare in campo e vedere da dentro tutto lo spettacolo. Mi ha impressionato vedere i sostenitori delle due squadre uniti durante l’inno d’Italia. È stato un momento glorioso che sarà ricordato. Nella Lazio poi gioca il nostro Sergej Milinkovic-Savic e devo dire che eravamo tutti entusiasti: lo abbiamo visto giocare alla grande e abbiamo pensato che potrebbe diventare il nuovo beniamino serbo. Mi sono divertito a guardarlo». E come Djokovic stregati dal centrocampista di Simone Inzaghi sono rimasti anche i dirigenti della Juventus, che lo hanno messo sul proprio taccuino da tempo e di certo continueranno a lavorare per portarlo a Torino, se non la prossima estate in un futuro non troppo lontano. E chi sa che non lo abbia già consigliato al difensore bianconero Giorgio Chiellini che ha incontrato di recente.