Tennis: Wimbledon ultima possibilità per Djokovic

Con il no ribadito alla vaccinazione anti covid l'ex n. 1 ha alzato il livello della sfida per il torneo sull'erba, continuando la sua personale battaglia. Ora non gli resta che fermare Nadal lanciato - acciacchi permettendo - verso un possibile Grande Slam. O battere Berrettini
Tennis: Wimbledon ultima possibilità per Djokovic© EPA

TORINO - Nel suo ennesimo no al vaccino anti covid contro tutto e tutti, c'è qualcosa di profondamente intimo ed esplicativo del motivo per cui Novak Djokovic è diventato Novak Djokovic. Cioè uno capace di restare in cima al mondo del tennis, lo sport più verticistico che ci sia, per 373 settimane vincendo 20 prove dello Slam, nello stesso periodo in cui sono esistiti Roger Federer e Rafa Nadal. Raggiungendoli e a un certo punto superandoli. Poi fermandosi all'ultimo esame per la definitiva grandezza, la finale dell'Us Open contro Medvedev che gli avrebbe permesso di centrare il Grande Slam, di diventare il più vincente negli Slam fra i tre fenomeni paranormali. C'è la cocciutaggine e l'incapacità di arrendersi e di cambiare, c'è la forza di proseguire per la propria strada, incurante degli altri e di ciò che possa comportare. C'è probabilmente la profonda convinzione di essere sempre nel giusto. E infine c'è la sua idea di libertà. A prescindere dagli altri. C'è insomma la personalità di Nole, anche per il modo in cui nel sabato del villaggio tennistico, a Wimbledon, lo ha ribadito. Accettandone le conseguenze. Chi pensava cambiasse idea non conosce il serbo. Così, Djokovic ha lanciato la sfida, ha caricato di ulteriore valore, anche emotivo lo Slam sull'erba. Perché viste le norme negli Stati Uniti questo al via domani, proprio con il serbo detentore in campo contro il sudcoreano Kwon Soon-woo, è l'unica prova regale che Novak possa conquistare in questo 2022 contraddittorio, di poche partite e vittorie, cominciato con l'esclusione da Melbourne e l'espulsione dall'Australia. Djokovic lo ha ribadito così, lo sapete: . Chi glielo dice che non dipende soltanto dal governo statunitense? Siamo tornati al punto di partenza del 2022 in una sorta di gioco dell'oca. E così Wimbledon diventa per Nole unico anche se non assegnerà punti. Anche se poi perderà 2000 punti a prescindere dal risultato, perché l'erba inglese non assegnerà punti causa esclusione dei russi e bielorussi.


RAGIONE O TORTO La vicenda è stata analizzata, sviscerata nei minimi dettagli a inizio anno. Si sono creati i consueti due partiti, pro e contro. Djokovic ha diviso con la sua scelta. Eppure anche chi non la ammira ha capito qualcosa di più del serbo che ha sempre sofferto per una popolarità inferiore a quella dei due divini cui non si sente affatto inferiore. La realtà è questa, Djokovic non andrà a Flushing Meadows e dunque almeno in apparenza l'ha accettato, la sua anima ci ha fatto i conti. A 35 anni vale più questo di un'altra coppa. A 35 anni Djokovic ha comunque ancora la capacità di sfidare tutti, ma anche se stesso, alzando la posta e dunque il livello delle aspettative e della pressione. Conscio che questa vicenda lo ha in qualche modo distratto, distolto dal pensiero fisso della racchetta e di un campo. Djokovic a Wimbledon contro il mondo. A cominciare da Rafa Nadal che paradossalmente nonostante gli acciacchi e le cure può centare il Grande Slam fallito dal serbo a un paso dal traguardo. E poi Matteo Berrettini, i più probabili rivali in finale. Se il suo ennesimo no al vaccino non lo farà scivolare sull'erba. Intanto, la trasformazione del Djoker sembra completata.

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