Inghilterra-Italia, le pagelle: Gatti ruggisce, che debutto!

Pessina duracell, muro Acerbi. Gnonto entra e crea scompiglio, personalità Esposito, solidità Dimarco (a cura di Stefano Lanzo)
Donnarumma 6: Ci mette la manona sulla botta a colpo sicuro di Mount e la traversa gli dà un aiutino. Il problema, semmai, è il solito: il gioco di piede.
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Donnarumma 6: Ci mette la manona sulla botta a colpo sicuro di Mount e la traversa gli dà un aiutino. Il problema, semmai, è il solito: il gioco di piede.
Di Lorenzo 6: Arriva con una certa facilità al capolinea sulla sua corsia, senza però riuscire a trovare precisione nell'ultimo passaggio e quando ci riesce (come sull'assist sporco a Tonali) ci pensa il portiere inglese a spegnere l'entusiasmo. Su e giù senza sosta, riesce a distinguersi in positivo nella fase di copertura con un paio di scivolate di notevole fattura e ottimo tempismo. Non è bomber, altrimenti l'occasione al 17' st non la avrebbe mancata.
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Di Lorenzo 6: Arriva con una certa facilità al capolinea sulla sua corsia, senza però riuscire a trovare precisione nell'ultimo passaggio e quando ci riesce (come sull'assist sporco a Tonali) ci pensa il portiere inglese a spegnere l'entusiasmo. Su e giù senza sosta, riesce a distinguersi in positivo nella fase di copertura con un paio di scivolate di notevole fattura e ottimo tempismo. Non è bomber, altrimenti l'occasione al 17' st non la avrebbe mancata.
Gatti 7: Mancini lo lancia da esordiente in azzurro dal primo minuto, con tutti gli occhi dei tifosi juventini addosso. Abraham non è un rivale semplice da affrontare nel corpo a corpo, lui ci mette il fisico. E gioca senza paura, come se l'emozione non potesse scalfirlo: niente male, davvero. L'abbraccio a fine partita con Mancini vale più di tante parole.
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Gatti 7: Mancini lo lancia da esordiente in azzurro dal primo minuto, con tutti gli occhi dei tifosi juventini addosso. Abraham non è un rivale semplice da affrontare nel corpo a corpo, lui ci mette il fisico. E gioca senza paura, come se l'emozione non potesse scalfirlo: niente male, davvero. L'abbraccio a fine partita con Mancini vale più di tante parole.

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