L'ex Juve sblocca la sfida, il centravanti del Werder Brema fissa il risultato sull'1-1 finale. Luis Enrique e Flick la cambiano dalla panchina (di Giorgio Dusi)

UNAI SIMON 6 Non proprio sicuro, rimedia alle incertezze anche con fortuna. Cresce nel finale di gara.

CARVAJAL 6 Offre poco contributo all’attacco, pensa più alla solidità.

RODRI 6 Retrocesso dalla mediana alla difesa, non sempre è a suo agio, ma la sua conoscenza superiore del gioco lo salva sempre.

LAPORTE 6 Preciso quando deve trattare il pallone, poco fortunato in alcune situazioni.

JORDI ALBA 7 Non spinge con costanza, ma sceglie sempre ll momento giusto per le sue avanzate. Attento al fuorigioco in più occasioni, l’assist è la ciliegina su una partita di alto profilo.

GAVI 6 Pochi margini per mettere in mostra la sua tecnica per vie centrali, si concentra sullo spendersi bene difensivamente.

BUSQUETS 6.5 Con le sue lunghe leve e il suo innato senso del posizionamento arriva quasi ovunque. Alza e abbassa il baricentro dettando i tempi anche solo spostandosi in campo. 

PEDRI 6 Indiscutibile qualità, a volte gli manca la scelta. 

FERRAN TORRES 5 Spara a salve nelle due situazione in cui ha sul piede il potenziale vantaggio.

Morata (9’ st) 7 Segna al primo pallone toccato. Dà verticalità. 

ASENSIO 5 Corpo abbastanza estraneo nel primo tempo. Molto meglio nella ripresa, ma manca il colpo del ko più volte. 

Nico Williams (21’ st) 5 Negli spazi che ha dovrebbe fare molto più male. 

DANI OLMO 7.5 La luce dell’attacco spagnolo, fa succedere qualcosa ad ogni pallone che tocca e tiene costantemente in allerta la difesa tedesca. 

CT LUIS ENRIQUE 7 La sua Spagna è la solita macchina perfetta, con un gioco corale e un imprinting molto chiaro. 

NEUER 6 Para quel che può, è meno preciso del solito palla al piede, avendo meno soluzioni di passaggio. 

KEHRER 6 Tiene bene botta nel primo tempo e gestisce un giallo complicato. Non capitola, ma aggiunge relativamente poco.

Klostermann (25’ st) 6 In campo dopo tre mesi, non si scompone in un momento molto delicato del match.

SÜLE 5 Tenere la linea dell’offside è un problema, come già visto contro il Giappone. Respinge tanti cross, ma è lentissimo nel reagire su Morata dentro l’area sul gol dell’1-0, macchiandosi ancora della responsabilità su una rete subita.

RÜDIGER 6.5 Sempre ben posizionato. Il Var gli nega la gioia del gol. 

RAUM 6 Ha uscite palla al piede difficili, ma riesce a non sbandare, anche nell’uno-contro-uno.

KIMMICH 6 Prezioso su tutte le seconde palle, centralmente la Spagna sfonda poco anche per la sua presenza. 

GORETZKA 5.5 Troppo macchinoso quando riceve palla da fermo, va meglio nelle poche situazioni in cui riesce a farlo in movimento. Gli manca il guizzo, compensa solo con la fisicità. 

GNABRY 5.5 Sempre coi piedi sulla linea laterale, si propone e chiama palla coi movimenti, ma l’ultimo tocco, assist o tiro che sia, è sempre insolitamente un problema. 

GÜNDOGAN 6 Le solite intuizioni da top player, si muove tra le linee dando fastidio alla retroguardia. Gli manca un pizzico di precisione.

Sané (25’ st) 6.5 Accende l’attacco, con lui in campo la squadra ha un’altra verve. Tutte le migliori occasioni nel finale passano dai suoi piedi e la sensazione è che potessero essere anche di più. 

MUSIALA 7 La Spagna prova ad ingabbiarlo circondandolo ogni volta che riceve palla, ma lui sa liberarsi come pochissimi altri. A tratti predica nel deserto dell’attacco tedesco. Manca l’opportunità di segnare, ma si riscatta con l’assist per il pari.

MÜLLER 4.5 Costretto ad agire da riferimento offensivo e svolgere un lavoro spalle alla porta che non gli appartiene, inevitabilmente va in difficoltà.

CT FLICK 6 Poche soluzioni sulle uscite e idee offensive piuttosto scarse. Al contrario del match d’esordio, stavolta a salvarlo sono i cambi. Nella sua Mannschaft c’è ancora poca coralità, ma si rivede un bagliore di personalità. 

Morata risolutore, Fullkrug grezzo e concreto: le pagelle di Spagna-Germania

La situazione aggiornata dopo i quarti di finale di ritorno delle tre competizioni europee: i punti coefficiente dei primi 50 club

Juve, un anno senza coppe e il ranking Uefa: la posizione in classifica

L’eroe della finale Mondiale tra Argentina e Francia di nuovo protagonista contro una squadra francese, questa volta ai quarti di finale di Conference League, nella sfida tra Aston Villa e Lille. Al Pierre Mauroy di Villeneuve-d’Ascq l’estremo difensore sudamericano prima respinge il penalty d’apertura calciato da Nabil Bentaleb, girandosi successivamente verso la curva dei tifosi di casa zittendoli e venendo successivamente ammonito dall’arbitro slovacco Ivan Kruzliak (che già nel primo tempo gli aveva mostrato il cartellino giallo ma avendo ricevuto la seconda ammonizione ai rigori per regolamento non poteva essere espulso) e poi para il tiro dagli 11 metri di Benjamin Andre che regala la qualificazione in semifinale alla squadra di Unai Emery ricevendo l’abbraccio di tutti i compagni per la nuova impresa

Naviga le sezioni

Segui le Dirette

I nostri social

Continua ad esplorare

Morata risolutore, Fullkrug grezzo e concreto: le pagelle di Spagna-Germania

Scelte per te

Juve, un anno senza coppe e il ranking Uefa: la posizione in classifica

Dibu Martinez scatenato: para il primo rigore, zittisce i tifosi del Lille e poi…

Commenti