Inter, l’arbitro Vincic e l’arresto con Tijana: un giro torbido di armi e prostituzione

Nel 2020 il fischietto internazionale venne preso in custodia dalla polizia insieme ad altre venti persone in un raid contro un giro di affari illegali. Scagionato dalle accuse, ora attaccato da Barcellona per l’arbitraggio contro i nerazzurri

La Champions, il carcere e di nuovo la Champions. È la storia di Slavko Vincic, il contestato arbitro di Inter-Barcellona, arrestato nel 2020 nel corso di una retata per traffico di droga, sfruttamento della prostituzione e possesso di armi in un maxi-giro che faceva capo a Tijana Maksimovic, una starlette serba molto nota in patria che avrebbe organizzato il raduno
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La Champions, il carcere e di nuovo la Champions. È la storia di Slavko Vincic, il contestato arbitro di Inter-Barcellona, arrestato nel 2020 nel corso di una retata per traffico di droga, sfruttamento della prostituzione e possesso di armi in un maxi-giro che faceva capo a Tijana Maksimovic, una starlette serba molto nota in patria che avrebbe organizzato il raduno
La polizia trovò l’arbitro Vincic e Tijana Makismovic in un casolare croato, insieme a nove donne e venticinque uomini: il tutto a pochi giorni dall’allentamento delle restrizioni dovute al Covid
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La polizia trovò l’arbitro Vincic e Tijana Makismovic in un casolare croato, insieme a nove donne e venticinque uomini: il tutto a pochi giorni dall’allentamento delle restrizioni dovute al Covid
L’operazione portò anche al sequestro di 46 grammi di cocaina, 10 mila euro in contanti e una decina di pistole
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L’operazione portò anche al sequestro di 46 grammi di cocaina, 10 mila euro in contanti e una decina di pistole

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