Prima dei gol viene il gioco
Questi due meravigliosi giocatori portavano, nella gara, lo stesso puntiglio che Liedholm, Schiaffino e Grillo volevano metterci: ma come dispongono di maggiore freschezza atletica (anche il “capitano”) hanno colto il bersaglio là dove i grandi avversari lo hanno mancato. Si badi che non sto parlando dei gol, quantunque essi costituiscano di per se stessi la riprova di una maestria senza eguali. Prima dei gol viene il gioco, e Boniperti e Sivori hanno fatto gioco, ieri, in una misura che nemmeno i tecnici rossoneri immaginavano, se è vero che almeno Giampiero è rimasto a tratti smarcato. Gli altri bianconeri hanno saputo fare tesoro in vario grado del grande duetto. Ho visto in grandissima giornata Emoli e Charles, molti dei loro compagni in perfetta efficienza, Nicolé e Stacchini meno sostanziosi (soprattutto il padovano, che nel primo tempo ha mancato occasioni puerili). Ciò che conta tuttavia è la massa di azioni avviate, sostenute, concretate da tutta la squadra, il suo incredibile volume di manovra. Era come se il caldo non ci fosse, come se il grande avversario non logorasse i nervi dei bianconeri, come se fossimo all’inizio e non alla fine del campionato.
Davvero bravi
La Juve ha segnato tre gol, colpito una traversa, elaborato almeno altre sette azioni da rete. Salvo una pausa al quarto d’ora del primo e poi del secondo tempo, la sua pressione non si è mai allentata da un capo all’altro dell’incontro. È difficile, quando si fa un rilievo del genere, non ricordare i principi tattici di Cesarini e la valentia del preparatore Parola, giacchè in ogni aspetto del gioco bianconero si ravvisa la mano dell’uno e dell’altro tecnico: il football come creazione aggressiva e il fiato, la forma, lo spirito indispensabili per realizzarla. Davvero bravi: un tandem inedito e fortunato, «successful», come dicono gli inglesi, cioè votato al successo, pieno e degno di successo (...). La Juve ntus parte sparata, perché non ha dubbi sulla propria grandezza. Nel giro di sette minuti un tacco di Boniperti e un pallonetto di Sivori mettono Nicolè nella situazione dell’uomo solo dinanzi al portiere: l’onesto garzone consente ad Alfieri di fare una bellissima figura. Dall’eventuale 2-0 si è passati, anzi si rimane sullo 0-0, e il Milan tenta di imporre il suo celebre “petit jeu”, che s’apre repentinamente in micidiali folate. (…) Poi la partita, di colpo: in un minuto, due gol! Un minuto, due gol! La palla corre da Garzena a Colombo.
È un gol e sembra il gol dello scudetto
Il mediano scambia con Sivori e serve di cross Charles, il quale – marcatissimo – riesce ancora a toccare sull’oriundo, Dio sa come Sivori sia in quel posto e in quel momento: sta di fatto che si districa in una folla di terzini, attira il portiere, lo scarta, lo batte, torna verso le tribune con le due braccia levate. È un gol e sembra il gol dello scudetto: la folla esce in un ruggito di felicità, il chiomato torero raccoglie applausi a scroscio, il gioco è fatto. Si è sottovalutato il Milan. Sulla palla al centro, Altafini tocca su Grillo e lo segue in corsa. Il «Grigio» risucchia la difesa juventina e rilancia al brasiliano. C’è un rimpallo sfavorevole, un malinteso tra Colombo e il portiere; sia come si vuole, si spegne il grido sulla bocca dei 60 mila, Altafini ha segnato il gol del pareggio! Tutto da rifare. (...) Manca un quarto d’ora e la gara è ancora bilanciata sul pareggio: se non si vincesse, mancherebbe qualcosa alla festa, benché la Fiorentina stia perdendo. La festa ci sarà. Alla mezz’ora esatta, su tocco di John, Nicolé tenta un tiraccio, lo manca per metà, manda la palla nel mucchio dove c’è Omar con le spalle alla porta: si gira l’oriundo, palleggia dal sinistro al destro e segna! Nato da uno sproposito, il gol è stato riscattato dal talento di un grande artista. (…) Un minuto dopo Stacchini balla il rock sulla sinistra, chiama Boniperti nei paraggi, lo serve; il biondo sbanda sul centro, cerca spazio e di colpo trafigge l’immobile Alfieri, con un angolino super diabolico. Il capitano ha segnato, nella partita decis iva, il gol decisivo: dev’essere una delle più belle giornate della sua vita. È sicuramente il suo quarto scudetto personale. Quattro volte campione d’Italia! Bravo, Piero: con Meazza e Mazzola, sei il più gran calciatore che abbia mai avuto il calcio azzurro da quando esista il girone unico.
WHATSAPP TUTTOSPORT: clicca qui e iscriviti ora al nuovo canale, resta aggiornato LIVE
