<span style="line-height: 20.8px;">L'Isis a Roma? «Nun pijate er raccordo che restate imbottijati»</span>

I romani rispondono con l'ironia allo Stato islamico. Sul web i motivi per cui al Califfato non conviene assediare la Capitale
L'Isis a Roma? «Nun pijate er raccordo che restate imbottijati»

ROMA – L’Isis minaccia: «Prenderemo Roma», i romani rispondono: «Roma nun se tocca… pijateve a Lazzio». Per combattere lo Stato islamico i cittadini della Capitale scelgono l’arma dell’ironia. E così scattano le minacce contro i miliziani: «Nun pijate er raccordo che restate imbottijati». Spopola sul web la lista dei motivi per cui non al Califfato conviene poco assediare Roma.

Lo Stato Islamico nelle battute pubblicate in rete diventa una tassa. E ci si chiede «Ma quando se paga sta Isis???». Oppure  una nuova versione della banda della Magliana («Ma chi ve credete da esse!!?? A banda de la Majana ??!!»). Ai Jihadisti i romani ricordano di avere un solo califfo «Er mitico Franco». E aggiungono che hanno pronta la risposta al loro terrore: «Rosy Bindi a guardia de la città…!!!». Tra le cose che invece gli abitanti della Capitale vorrebbero che i terroristi portassero via c’è la moglie e la suocera… ma anche Lotito.

Poi, una serie di raccomandazioni per una conquista facile: «Ricordateve che nella ztl se entra solo dopo le 19!!!». E se l’Isis riuscisse anche a entrare nella Ztl ancora un suggerimento: «Nun fate via Nazionale e piazza Venezia che so piene de buche…!!!». E, infine, un ricatto: «Se venite a rompe li cojoni nun ve compramo più er kebab!!!».

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