ROMA - "Se potessi, vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio cunto passare tra il pubblico con la coppola in mano", rispondeva così Andrea Camilleri a chi gli chiedeva perchè non andasse in pensione visti i 93 anni. Lo scrittore, sceneggiatore, drammaturgo e insegnante siciliano, però, non ce l'ha fatta ed è morto stamattina all'Ospedale Santo Spirito di Roma, dove era ricoverato dal 17 giugno per problemi cardiaci.
L'omaggio del Napoli a Camilleri
Il Napoli, attraverso il proprio profilo Twitter, ha voluto omaggiare lo scrittore scomparso: "Il presidente Aurelio De Laurentiis e tutto il Napoli sono vicini alla famiglia del maestro Andrea Camilleri. Quanto ci hai fatto piangere e quanto ci hai fatto ridere. Ci mancheranno la tua personalita', la tua cultura e i tuoi romanzi".
Ricoverato d'urgenza un mese fa
L'inventore del Commissario Montalbano, già da diverso tempo non vedeva più, pertanto aveva affidato la propria arte all'inseparabile segretaria Valentina Alferj, depositaria della lingua e dei segreti del Commissario di Vigata. Un mese fa le sue condizioni l'avevano portato a un ricovera d'urgenza. Dopo il regista Franco Zeffirelli, dunque, se ne va un altro maestro della cultura italiana. Dall'ultimo bollettino medico si legge: "Le condizioni sempre critiche di questi giorni si sono aggravate nelle ultime ore compromettendo le funzioni vitali. Per volontà del maestro e della famiglia le esequie saranno riservate. Verrà reso noto dove portare un ultimo omaggio".
In tanti hanno apprezzato la sua arte, il suo modo di raccontare le storie tra un tiro di sigaretta e un termine dialettale, in tanti lo raggiungeranno per l'ultimo saluto, nella speranza che il maestro abbia lasciato nel cassetto un'ultima storia da raccontarci.