Coppi, l'airone dalle ossa fragili

La storia ortopedica del campionissimo nel libro di Paolo Ghiggio, ex primario di ortopedia, che ripercorre i tanti traumi e le tante ripartenze vincenti che hanno fatto entrare Coppi nella leggenda dello sport italiano
Coppi, l'airone dalle ossa fragili

Scheletro fragile, scheletro da campione. Fausto Coppi è stato il campionissimo indimenticabile ma anche un uomo dalla costituzione fisica molto particolare, che ne spiega i successi ma anche i tanti seri infortuni: ben quindici fratture che hanno frenato la sua corsa ma non l’hanno mai fermata.  La storia ortopedica di Fausto Coppi diventa l'occasione per raccontare la sua forza, la sua unicità e la sua sofferenza di uomo. In carriera il campionissimo subì ben 15 fratture, da quelle banali a quelle molto gravi, eppure riuscì ad imporsi come il più grande dei suoi tempi, consegnando la sua vita umana e sportiva alla leggenda. Paolo Ghiggio, ex primario ortopedico di Ivrea, ciclostorico praticante e appassionato delle vicenda del campione di Castellania, racconta Coppi ripercorrendo la sua storia clinica. Il libro si intitola “Fausto Coppi, storia ortopedica di uno scheletro fragile” ed è edito da Hever Edizioni, Ivrea. Costa 15 euro e il ricavato andrà ad una Onlus che si occupa di ragazzi disabili con cui l’autore collabora. Nel libro c’è la storia dei successi di Coppi, l’analisi delle sue caratteristiche fisiche e dei suoi traumi. <La leggerezza delle ossa, unita ad una massa muscolare grande gli permetteva di andare via con una progressione inarrestabile. Ma anche in situazioni banali la sua fragilità gli presentava il conto – racconta il dottor Paolo Ghiggio - Era poi estremamente magro con un cuscino d’adipe troppo limitato per attutire i colpi più forti. Con queste caratteristiche ha rappresentato un qualcosa di unico». Ma c’è anche la città di Ivrea e il suo rapporto con il campionissimo.

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