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SALUTE&SPORT Con il dottor Gastaldo. Il ruolo dell’ecografia e delle procedure ecoguidate in medicina sportiva e riabilitazione ortopedica

«L’ecografia trova una sempre maggiore applicazione nella traumatologia sportiva e in particolare nelle patologie muscolo–tendinee e permette di studiare nel dettaglio muscoli, tendini, legamenti e alcune caratteristiche delle principali articolazioni del corpo (spalla, gomito, polso, mano, anca, ginocchio, caviglia e piede).

L’ecografia non deve essere effettuata come indagine isolata ma sempre come esame di supporto alla visita medica. Il medico richiede questo esame per confermare un’ipotesi di diagnosi, definire l’entità del quadro patologico e per monitorarne nel tempo l’evoluzione.

Uno vantaggi dell’ecografia è quello di poter effettuare l’esame in situazioni dinamiche, durante l’esecuzione di movimenti mirati. Ciò permette di definire con maggiore precisione le alterazioni funzionali e in alcune situazioni di svelare la situazione patologica altrimenti poco visibile in condizioni statiche. Un altro aspetto importante da considerare è l’assenza di radiazioni ionizzanti, dunque l’ecografia non presenta rischi per la salute.

Nel caso specifico del sospetto di un infortunio muscolare, è preferibile attendere almeno 48 ore dopo il trauma prima di effettuare l’ecografia, per garantirne l’attendibilità.  Inoltre, è opportuno ripetere uno o più controlli a distanza di tempo, durante le cure riabilitative, per valutare l’evoluzione dei processi di riparazione delle fibre muscolari. Come sempre, la decisione del ritorno allo sport spetta al medico specialista curante, che deciderà in base all’evoluzione clinica ed ecografica.

In ambito di riabilitazione ortopedica e sportiva, l’ecografia è sempre più utilizzata anche per guidare procedure interventistiche come aspirazioni e iniezioni diagnostiche o terapeutiche (1). La guida ecografica permette infatti di visualizzare con grande precisione le strutture bersaglio e di seguire il percorso dell’ago dall’inizio al termine della procedura, riducendo il rischio di complicanze e aumentando la tolleranza del paziente alla procedura.

Le procedure interventistiche possono riguardare le grandi e le piccole articolazioni (ad esempio spalla, gomito, polso, mano, sacro – iliaca, anca, ginocchio, caviglia e piede), che possono essere trattate, ad esempio, con farmaci antinfiammatori (cortisone) o con acido ialuronico. Con il supporto ecografico si possono raggiungere con precisione anche strutture di dimensione molto ridotta (pochi millimetri), come ad esempio le borse dei tendini, che possono andare incontro a fenomeni infiammatori (borsiti) per i quali può essere utile un trattamento infiltrativo.

Gli studi scientifici più recenti lo confermano con decisione: le procedure interventistiche muscoloscheletriche ecoguidate permettono una maggiore accuratezza e sono più efficaci rispetto alle procedure tradizionali non ecoguidate per quanto riguarda infiltrazioni articolari alla spalla, all’anca e ad altre articolazioni maggiori, oltre che ai tessuti molli.  In medicina sportiva e riabilitazione ortopedica l’ecografia è ormai uno strumento di alto valore, un vero e proprio “stetoscopio” aggiunto per il medico che lavora in questo ambito».

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