Scherma: fisico e testa

SALUTE&SPORT Con il dottor Gastaldo. Traumi distorsivi articolari, serve una prevenzione ad hoc. Ma attenti anche all’affaticamento nervoso
Scherma: fisico e testa

Numerosi atleti italiani competono con successo ogni anno sulle pedane delle massime competizioni internazionali di scherma e di scherma in carrozzina. Per favorire la continua crescita della scherma olimpica e paralimpica da anni la comunità medica sportiva internazionale studia i rischi principali a cui si sottopone chi pratica questo sport, in modo da impostare corrette strategie di preparazione atletica, prevenzione e cura degli infortuni.

ESPLOSIVITA' La scherma è uno sport di esplosività che richiede una produzione di energia per sforzi brevi e intensi. Un torneo internazionale di scherma può durare dalle 9 alle 11 ore. Gli incontri rappresentano solo il 18% del tempo totale di gara, con un tempo di combattimento effettivo compreso tra 17 e 48 minuti. Le sollecitazioni fisiche delle gare di scherma sono elevate e risentono anche dell’età, del sesso, del livello di allenamento e dei modelli tecnico-tattici utilizzati nei confronti dell’avversario. Nei primi turni di una competizione è probabile che gli schermitori accumulino alti livelli di acido lattico nel sangue, quindi è raccomandabile una preparazione atletica che combini il lavoro aerobico e il lavoro a intervalli ad alta intensità per aumentare la capacità di sostenere lo sforzo anaerobico e favorire un rapido recupero. 

STATISTICHE Nella scherma esiste una frequenza di infortunio di circa 5 casi ogni 1000 ore di partecipazione alle competizioni e il tempo trascorso lontano dalle competizioni dopo infortunio si attesta intorno alle 4 settimane. La maggior parte degli infortuni sono traumi distorsivi articolari (40 per cento) e lesioni muscolari. L’infortunio più frequente in assoluto è la distorsione della caviglia (25 per cento). Altri infortuni spesso registrati sono l’epicondilite e la lombalgia. L’arto inferiore è nettamente più colpito rispetto all’arto superiore (70 per cento). La coscia è il distretto più colpito da infortuni muscolari, prevalenti ai muscoli flessori del ginocchio. I movimenti intensi, ripetitivi e asimmetrici coinvolti nella scherma influenzano la gamba dominante e la gamba non dominante in tutte le armi. Particolare attenzione dovrebbe essere prestata alle schermitrici in quanto subiscono più infortuni all’anca e al ginocchio. La capacità di gestione di affondi ripetuti e la velocità del cambio di direzione sono cruciali per le prestazioni e si fondano sullo sviluppo di adeguate forza e potenza muscolare. 

TENDINOPATIA Nella scherma in carrozzina le spalle sono estremamente sollecitate, con frequenti tendinopatie alla cuffia dei rotatori. Per risolvere al meglio e prevenire questi infortuni è fondamentale migliorare la forza e il controllo del tronco. Dal momento che questo sport prevede azioni dinamiche con le lame spesso si ha la percezione che sia pericoloso, tuttavia, grazie alle azioni preventive adottate negli ultimi 30 anni dalla Federazione Internazionale della Scherma, l’evenienza di infortuni da taglio e contusione è rara (meno del 3 per cento degli infortuni) e questi sono generalmente di minima entità. 

PSICOFISICITA' Infine, le esigenze fisiche della scherma sono strettamente legate a quelle cognitive e psicologiche. Gli schermitori hanno bisogno di anticipare l’avversario e di mascherare le loro vere intenzioni con un gioco di finte e controfinte, che deve essere supportato da un’adeguata condizione psico-fisica per prevenire l’affaticamento nervoso centrale e periferico. I percorsi di prevenzione e riabilitazione attraverso programmi di valutazione funzionale e di esercizio mirati a rinforzo, miglioramento dell’equilibrio e della coordinazione neuromotoria, preparazione atletica specifica e recupero completo del gesto sportivo rappresentano le più attuali ed efficaci strategie preventive per ridurre il rischio di infortuni nella scherma.

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