Il dramma di Valencia, una strage senza fine che ferma lo sport

Disastrosi gli effetti dell’alluvione che ha colpito la Spagna: 95 i morti e tanti dispersi. Annullate 5 gare di Coppa, a rischio anche la MotoGP
Il dramma di Valencia, una strage senza fine che ferma lo sport© EPA

Dana non è un nome proprio, come quelli che di solito si danno a uragani e tempeste, ma un acronimo che in spagnolo suona così: depresión aislada en niveles altos (depressione isolata nei livelli alti). Si tratta del risultato della collisione tra una massa d'aria fredda e un'altra d'aria calda proveniente dalla superficie terrestre che dà luogo a rovesci e temporali. E a forti, fortissime raffiche di vento vicine ai cento chilometri orari. Una vera e propria calamità naturale, insomma, quella che ha colpito, nelle ultime ore, buona parte della Spagna e, in particolare, la Comunitat Valenciana che, suo e nostro malgrado, è stata costretta a contare a decine i morti causati dalle inondazioni: 95 i corpi privi di vita recuperati quando queste pagine vanno in stampa, ma sono ancora tante le persone disperse e, allo stesso modo, molte le zone off limit anche per i soccorritori: «La situazione è drammatica», assicurano testimoni e superstiti costretti a camminare a zig zag tra le montagne di automobili e quelle di fango. Intere cittadine ridotte a depositi di sfasciacarrozze. Ed è per tutte queste ragioni che il bilancio delle vittime è destinato, inevitabilmente, ad aumentare. Per dare una dimensione della catastrofe che ha stravolto la vita di centinaia di migliaia persone, basti pensare che nella località di Chiva sono caduti, in appena otto ore, 491 litri d'acqua per metro quadrato: si tratta dell'equivalente delle precipitazioni medie annuali nella cittadina ubicata a pochissimi chilometri dal centro di Valencia.

Lo sport si ferma

E così, come non poteva essere altrimenti, ieri pomeriggio, si è deciso di annullare la celebrazione di cinque incontri di Coppa del Re che avrebbero dovuto disputarsi nelle zone maggiormente devastate dalla Dana, compreso quello del Valencia che, a sua volta, ha chiesto alla Liga - che ha indetto un minuto di silenzio all'inizio delle gare del prossimo weekend - di rinviare anche la propria partita di campionato, in programma al Mestalla, sabato sera, contro il Real Madrid. Sono altre, in questo momento, le priorità del club spagnolo che si è subito messo a disposizione delle istituzioni e lo ha fatto, tra le altre iniziative, cedendo il proprio tempio che, in pochissime ore, è stato trasformato in uno dei principali depositi di alimenti e beni di prima necessità per gli sfollati. Ed è molto difficile, per non dire impossibile che la situazione possa cambiare prima del fine settimana. E poi, per dirla tutta, voglia di giocare a pallone - mentre il bilancio delle vittime aumenta e interi quartieri della capitale e di diverse località limitrofe sono ancora senza elettricità, internet o linea telefonica - non ne ha proprio nessuno. Né a pallone né a pallacanestro. Anche il Valencia Basket, infatti, ha chiesto alla Euroleague di rinviare la propria sfida contro il Lietkabelis, valida per la sesta giornata di Eurocup.

MotoGP, gran premio a rischio

Una delle cittadine maggiormente colpite dalla Dana è Cheste, località nota agli appassionati di motociclismo perché è proprio sul suo circuito, Ricardo Tormo, che si conclude, ogni anno, il mondiale delle tre classi. Compreso, naturalmente, quello della MotoGp che, tra poco più di due settimane, tra il 15 e il 17 novembre, dovrebbe celebrare proprio a Valencia il duello decisivo tra Jorge Martín e il nostro Pecco Bagnaia, con il campione del mondo costretto a recuperare un distacco di 17 punti quando mancano solo due gare (quattro con le sprint) alla conclusione del campionato 2024. Ebbene, secondo quanto confermato da Nicolás Collado, direttore generale del Ricardo Tormo, gli «oltre 200 litri per metro quadrato caduti in meno di 12 ore hanno causato danni ai parcheggi e all’ingresso principale del circuito (le strade sono completamente devastate, ndr). La cosa più importante, però, è che tutte le persone che si trovavano all’interno della struttura stiano bene». È sicuramente ancora presto per capire se l’ultimo Gp della stagione potrà disputarsi o no a Cheste. Quello che è certo è che tra una settimana avremo molti più elementi per fare una previsione. E già, perché, da lunedì a giovedì prossimo, il circuito valenciano dovrebbe ospitare i test pre-season di Formula E e, in questo caso, il condizionale è più che mai d’obbligo. L’alternativa più probabile? Montmeló.

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