Arthaud, Muffat, Vastine. La Francia piange i suoi sportivi

Le tre personalità dello sport francese sono tra le vittime dello scontro fra due elicotteri a La Rioja, in Argentina
TORINO - Tre personalità dello sport francese sono tra le vittime dello scontro fra due elicotteri a La Rioja, in Argentina. Camille Muffat, medaglia d'oro di nuoto ai Giochi Olimpici di Londra, la velista Florence Arthaud che aveva battuto il record della traversata delNord in solitario e Alexis Vastine, medaglia di bronzo di boxe nei Giochi Olimpici in Cina nel 2008.

ARTHAUD - Soprannominata la "piccola fidanzata dell'oceano", Florence Arthaud, 57 anni, era una velista che aveva battuto il record della traversata dell'Atlantico Nord in solitario. Nata il 28 ottobre 1957, figlia dell'editore Jacques Arthaud, Florence ha partecipato a 4 'Route du Rhum', la regata d'altura transatlantica in solitario creata nel 1978 che si tiene ogni quattro anni al mese di novembre. Nel 1990 il trionfo a Pointe à Pitre con il record di 9 giorni, 21 ore e 42 minute (battuto poi da Bruno Peyron nel 1992). "Il mare è semplicemente lo scenario più bello del mondo. Ho bisogno d'acqua per non essere triste", una sua frase celebre che in queste ore molti francesi stanno citando sui vari social network per ricordarla. Negli anni Novanta era stata tra i protagonisti delle grandi sfide velistiche, conquistando una nuova vittoria, con il team di Bruno Peyron, alla Transpacifica del 1997. Nota per il suo parlare franco e diretto, si era più volte lamentata dello scetticismo degli sponsor "quando si tratta di affidare una grossa barca a una donna", in particolare nel 2010, ventennale della sua storica vittoria, quando gli armatori di un potente catamarano le preferirono un velista maschio. Nel 2011 aveva rischiato la vita al largo di Cap Corse, cadendo in mare in piena notte. Solo una lampada frontale e un telefono cellulare impermeabile, con cui allertò i soccorsi, le permisero di salvarsi.

MUFFAT - Si era ritirata dalle gare a sorpresa nell'estate dell'anno scorso Camille Muffat, la campionessa olimpica di nuoto, morta oggi nell'incidente fra due elicotteri in Argentina. A soli 25 anni, e a un mese dall'inizio dei Campionati europei di Berlino, la nuotatrice francese, agguerrita rivale di Federica Pellegrini nelle gare dei 200 e dei 400 sl, improvvisamente decise di dire basta con l'agonismo. Si disse che alla base del ritiro c'era una forte divergenza di vedute con il suo allenatore Fabrice Pellerin, ma lei fu laconica: "ho preso una decisione, lascio il nuoto per motivi personali", furono le sue uniche parole, e quanto al tecnico, che la seguiva fin da quando era solo una ragazzina portandola fino al trionfo olimpico, le sue parole furono eleganti "non ho a da rimproverargli. Ho preso questa decisione dopo averci pensato a lungo". "Dispiace perdere un'avversaria così forte...Bonne chance pour ta vie future"" twittò solidale Federica Pellegrini, con cui la Muffat duellò a lungo. Nata a Nizza il 28 ottobre 1989, la campionessa francese si era messa in luce a livello internazionale ai Campionati Europei di Eindhoven nel 2008, conquistando la medaglia di bronzo nei 200 misti. La Muffat deluse invece le aspettative ai Giochi di Pechino nel 2008, ma il suo talento esplose alle Olimpiadi di Londra quattro anni dopo, dove trionfò nei 400 sl, fu seconda nei 200 sl, e terza nella staffetta. In carriera Caroline Muffat vanta una lunga serie di successi e podi, dalle gare giovanili e tutte nazionali, fino agli europei e ai mondiali: a parte le medaglie ai Giochi di Londra, vinse il bronzo nei 200 e nei 400 sl ai mondiali di Shangai, e il bronzo nei 200 e nella staffetta ai mondiali di Barcellona; ai mondiali in vasca corta di Dubai nel 2010 conquistò l'oro nei 200 e il bronzo nella staffetta. Oro anche agli europei in vasca corta nel 2007 e nel 2012, e argento nel 2006 e nel 2008.

VASTINE - Ventotto anni, originario dell'Alta Normandia, il 'pugile maledetto' aveva commosso la Francia con le sua lacrime dopo i quarti di finale del torneo olimpico di Londra 2012, in cui era stato dichiarato sconfitto per una decisione arbitrale discussa e discutibile. Per lui era la seconda volta: anche a Pechino 2008 era stato protagonista di un'eliminazione controversa, e si era dovuto accontentare di una medaglia di bronzo. Vastine si era sempre detto determinato a cercare riscatto a Rio de Janeiro, ma il corpo e la mente faticavano a tenere il ritmo della sua ambizione: "Dopo Londra aveva attraversato una depressione, e poi si era infortunato più volte - ricorda un dirigente della federboxe francese - Alexis faticava a rilanciare la sua carriera".

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