Sport estremi, Rob Heron: «Il "volo umano" è uno stile di vita»

Uno dei piloti di wingsuit più esperti al mondo, protagonista della campagna "Do it right" di Warsteiner, ci racconta la sua storia

TORINO - "E’ incredibile come il volo sembri durare un’ eternità quando, in realtà, si tratta di pochi istanti". Il birivido del volo umano con la tuta alare, le emozioni dello skydiving, il contatto con la natura e la pratica estrema delle attività "aeree". Tutto questo è Rob Heron, atleta canadase con quasi 9.000 salti al suo nome. Uno dei piloti di wingsuit (lanci con tuta alare) più esperti al mondo ci racconta la sua storia.

I video delle tue prestazioni sono impressionanti. Ti capita mai di rivederli? Cosa provi?

Grazie! Rivivo nella mia mente tutta la performance, attimo dopo attimo. E’ incredibile come il volo sembri durare un’ eternità quando, in realtà, si tratta di pochi istanti. Riguardando il video riesco ad avere un’idea molto più precisa della performance e posso capire in quali movimenti è possibile migliorarmi. Ogni volta che mi riguardo ho voglia di fare meglio. 

A che età hai cominciato a praticare questi sport? 

Da piccolo praticavo le arti marziali e in particolare il Tae Kwon Do. Crescendo, il mio interesse si è spostato verso la ‘tavola’, quindi sport come lo skateboard, lo snowboard e il surf. Sono stati proprio questi sport ad aiutarmi nella preparazione di tutte quelle attività ‘aeree’ di cui mi sono innamorato a 17 anni. All’epoca presi lezioni di parapendio e mi iscrissi al primo corso di salto nel vuoto della “The Atlantic School of Skydiving" che ha dato una direzione ben precisa alla mia vita. Da quel momento non mi sono mai più guardato indietro.

Che tipo di preparazione fisica serve per eseguire questi lanci?

Questo dipende interamente dal singolo individuo. Provare e riprovare, secondo me, è il miglior metodo per fare pratica. Lo skydiving aiuta moltissimo ad allenare il cervello a rispondere velocemente agli stimoli, e il corpo a familiarizzare con il peso e l’equilibrio, quando si trova in una massa d’aria ad alta velocità. Dal momento in cui la gravità domina l’equazione, naturalmente il peso e l’agilità giocano un grande ruolo nel salto e nell’atterraggio. Essere agile aiuta nel caso di qualsiasi fermata improvvisa.
Mi piace praticare lo yoga per la connessione totale che stabilisce con il corpo, la mente e lo spirito. 
La distensione muscolare e la ricerca di equilibrio quotidiani aiutano molto nell’attività ‘aerea’, che coinvolge direttamente tutte le forze del corpo umano. Più ti alleni, migliore diventa la consapevolezza della tua forma fisica. Ciò che sei è il veicolo che ti permette di volare. Prima del salto, inoltre, è fondamentale essere certi di avere abbastanza energia per effettuare la performance.

 

In molti ritengono troppo pericolosi questi sport. Qual è la tua opinione a riguardo? 

È tutta una questione di rispetto. Il rispetto per te stesso prevale nelle decisioni e nella preparazione. Qualsiasi cosa definita “estrema” richiede di essere vissuta con cautela, con un’attenta considerazione delle circostanze, delle forze disponibili.
La preparazione è la chiave di tutto. Noi, in quanto esseri umani siamo soggetti a condizionamenti, pertanto, possiamo condizionare noi stessi ed esporci a ‘situazioni cosiddette rischiose’ ma, la preparazione personale e l’abilità sapranno definire ciò che è ad alto o a basso rischio.

Consiglieresti ad un giovane di praticare questo tipo di sport? 

Quello che consiglio è di sognare in grande e di impegnarsi per raggiungere ogni obiettivo. Come detto prima, gli sport estremi sono tali se non si ha una preparazione adeguata. Tutto è possibile, se non vi è alcuna fretta nel conseguire il risultato. Ogni passo verso l’obiettivo racchiude un potenziale infinito perché la vera gioia risiede nel godersi  l’esperienza. Consiglio, inoltre, di allenarsi e mantenere sempre la forma fisica. Iniziare a praticare lo skydiving, permette solo quando si diventa uno skydiver professionista, di decidere quali sono i propri limiti. 

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?

Il mio obiettivo è quello di vivere senza rimpianto. Mi piace condividere la mia esperienza per guidare e ispirare coloro che scelgono di intraprendere la strada del ‘volo umano’.

C’è un sogno che vorresti realizzare?

Vorrei che il fattore primario nello spingersi a intraprendere delle attività definite rischiose- sia principalmente il piacere di praticare sport, di sfidare se stessi nell’affrontare un’esperienza e che non prevalga l’ego. 

Lo slogan dello spot Warsteiner, dove sei uno dei testimonial, è “do it right” = fai al meglio le cose che fai, le passioni che hai, per la tua vita ed il tuo lavoro. Che cosa significano?

Sono molto contento di condividere parte della mia storia grazie allo spot Warsteiner. Metto in pratica il claim "Do It Right" ogni giorno in ogni mia scelta. Sin dalla mia giovinezza ho scelto di seguire in tutta libertà le mie passioni, perché penso che la libertà sia nelle scelte che ognuno di noi fa quotidianamente. A guidarmi le parole che ho tatuate sulle mani, “Love life”, un promemoria per me e per chi legge. 

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