Russia ancora nell'occhio del ciclone: «Dopati anche a Sochi 2014»

Vitaly Stepanov, ex dipendente dell'agenzia antidoping russa, ha rilasciato nuove dichiarazioni al programma della Cbs "60 minutes"
Russia ancora nell'occhio del ciclone: «Dopati anche a Sochi 2014»© EPA

MOSCA (RUSSIA) - Un nuovo presunto caso di doping scuote lo sport di russo. Infatti quattro atleti della squadra di casa vincitori di medaglie d'oro all'Olimpiade invernale di Sochi 2014 avrebbero fatto ricorso a sostanze proibite, in particolare steroidi, per migliorare le loro prestazioni. Lo ha detto Vitaly Stepanov, ex dipendente dell'agenzia antidoping russa fuggito due anni fa negli Usa con la moglie nel 2014, in un'intervista al programma della Cbs "60 Minutes" che sarà trasmesso domani, e di cui oggi è stata fornita un'anticipazione. Stepanov spiega che il suo capo Grigor Rodchenkov, responsabile del laboratorio antidoping russo, gli rivelò di avere una "lista Sochi" dei russi che avevano gareggiato dopo aver assunto sostanze dopanti, e che quattro di quegli atleti avevano poi vinto medaglie d'oro. Proprio l'ex dipendente dell'agenzia russa, e sua moglie Yulia, mezzofondista e specialista degli 800 metri, dopo la fuga in America avevano rivelato i dettagli sul doping che hanno portato all'indagine e poi alla sospensione della Russia da tutte le competizioni internazionali di atletica. Ora ci sono queste nuove rivelazioni che potrebbero provocare un altro 'terremoto'. Sulla vicenda è intervenuto il Ministro dello Sport russo Vitaly Mutko, secondo il quale "si tratta di pure speculazioni, queste presunte rivelazioni sono basate solo su chiacchiere. Ricordo a tutti che i controlli antidoping a Sochi sono avvenuti seguendo una procedura rigorosa, e sotto stretta sorveglianza. E' ovvio che qualcuno vuole fare del male dello sport russo". Intanto il portavoce della Wada (l'agenzia mondiale antidoping) Ben Nichols ha detto che "guarderemo '60 Minutes' con grande interesse. Ora non possiamo fare commenti".

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