Basile a Tuttosport: «Un giorno sfiderò Conor McGregor»

Il duecentesimo oro olimpico, campione di judo ai Giochi di Rio, dà spettacolo in redazione a Tuttosport. L'intervista completa  e le foto sul giornale in edicola

Piero Guerrini
TORINO - Almeno in apparenza il successo e la popolarità non lo hanno cambiato. E siccome Fabio Basile è esattamente come appare, ebbene possiamo dire che è davvero rimasto il ragazzo capace di compiere ogni sacrificio per conquistare l’oro nei 66 kg di judo a Rio de Janeiro. Il duecentesimo oro della storia d’’Italia olimpica. Lo ha mostrato nella suavisita a Tuttosport, che poi è vicino a casa sua, Settimo Torinese. Vicinoalla palestra Akiyama che è un faro del judo nel Paese. Certo, Fabio ha incollato la gente ai televisori per il modo in cui ha combattuto. Sfrontato nell’atteggiamento, magari un po’ teatrale perché lui dentro di sè sente di avere il dono di quell’arte e l’ha detto: «Una scuola di recitazione? Non mi serve». Ma in quel modo che poi conta sempre, che poi è quello che cogliamo non “guardanti”, c’è lui: «Non era uno sguardo, non erano atteggiamenti studiati. Credo di aver conquistato la gente con gli occhi e in quegli occhi c’era tutto quello che avevo passato: i sacrifici, le delusioni, il senso di rivalsa, la voglia di combattere come se fosse “o la vita o la morte”». Fabio a neppure 22 anni sa cosa vuole, sa cosa sia giusto o meno per lui, sa cosa gli piace e cosa no. E’ capace, per questo, anche di starsene da solo. Perché, del resto, ha la forza della famiglia. Da mamma a papà, fratello. E quel pezzo di famiglia che si è portato in redazione, l’allenatore mentore Pierangelo Toniolo - che ne ha narrato i sacrifici, le qualità uniche e la volontà - e l'ancor più giovane fidanzata Sofia Petitto che ringrazia: «Le mie vittorie sono anche frutto dei suoi consigli. Il mio sogno è andare a Tokyo con lui. Presto debutterò nei 49 kg proprio perché è specialità olimpica».

 

LA FANTASIA - Fabio dice che la sua migliore qualità nel judo è: «La fantasia, per Rio ho dovuto inventarmi un nuovo modo di combattere perché gli avversari ormai mi conoscevano». E ha davvero ragione, ciò che abbiamo apprezzato di lui a Rio non è stata soltanto la grinta, non è stato l’incredibile energia agonistica. Ciò che ci è piaciuto di più è che Basile è un atleta creativo. Non a caso annuncia di aver già ripreso come sempre gli allenamenti. perché vuole vincere: «Tutto, non soltanto le Olimpiadi, Europei, Mondiali, Grand Prix». E non a caso, da combattente che ama il judo («Perché è bello quando la gente vene sbattuta in aria, i tatticismi non mi piacciono»), immagina il suo futuro per ora remoto nelle arti marziali miste dell’UFC. Con un solo riferimento sportivo: «Conor McGregor, un killer, uno spettacolo. Uno capace di combattere con quelli più grandi come vorrei fare io. Uno venuto dalla strada. Un giorno lo sfiderò e vincerò». Basile in un mondo che vuole piccolo ma ha grandi il cuore e le ambizioni. Basile entusiasmerebbe anche se non fosse bravo a imitare i personaggi di Gomorra. E non dite che è eccessivo. E’ vero. Sul giornale in edicola trovate l’intervista e un racconto della sua giornata tipo. Qui sul sito i video delle sue imitazioni migliori. Applausi please.


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