Calderan, cartoline dall'inferno

L'atleta italiano ha concluso con successo la traversata del deserto del Rub Al Khali in Arabia Saudita, dopo aver coperto oltre 1000 km a piedi lungo il cosiddetto Quarto Vuoto
Calderan, cartoline dall'inferno

Cartoline dall'inferno. Max Calderan ha concluso con successo la traversata del deserto del Rub Al Khali. Alle ore 11:30 di domenica 2 febbraio, Max Calderan è giunto all’arrivo dopo aver coperto oltre 1000 km a piedi lungo il cosiddetto Quarto Vuoto. Partito col suo team giovedì 16 gennaio, Calderan ha portato a termine la sua straordinaria impresa in 18 giorni, fatica mai riuscita a nessun essere umano in precedenza. Gli ultimi 200 km hanno covato le insidie maggiori per Max, a causa di condizioni naturali al limite. ≤L’ultimo tratto l’ho affrontato in totale solitudine, il mio team mi aspettava all’arrivo e persino la società saudita che gestiva logistica e sicurezza si è rifiutata di procedere a causa della pericolosità del percorso>. Il deserto ha messo in pericolo di vita Max a causa della temperatura in salita e della sabbia bollente. Inoltre le dune di quel tratto si sono rivelate molto più imponenti e difficili da scalare rispetto a quelle affrontate in precedenza. ≤È stato un viaggio all’inferno> ha dichiarato Max Calderan a impresa conclusa, ≤Per procedere lungo il percorso programmato ho dovuto fare molte deviazioni a causa di alcune dune impossibili da superare, mi trovavo in uno stato di profonda allucinazione.> Scoraggiato e sfiancato fisicamente, Max ha più volte instaurato un dialogo personale con il deserto: ≤Gli ho detto «Ok, hai vinto tu. Hai piegato il mio corpo ma lascia almeno continuare il percorso alla mia anima per poter condividere quest’esperienza col resto dell’umanità»>. In un grave stato di alterazione psicofisica dovuta alla disidratazione, Max è riuscito a raggiungere il punto d’arrivo con le sue ultime forze. Ad attenderlo nei pressi di una piattaforma petrolifera saudita c’era il suo team di “angeli custodi”: ≤Vedere in lontananza le sagome del mio team è stato come vivere in un sogno, mi sono sentito un miracolato>. L’incredibile impresa di Max ha sconvolto anche i poliziotti alla frontiera che lo hanno intercettato all’arrivo: ≤Erano increduli quando gli ho detto che avevo appena concluso la traversata del Quarto Vuoto. Non riuscivano a credere che stavo camminando da 1000 km. In breve tempo sono arrivate altre auto della polizia con cui abbiamo festeggiato. Ci hanno offerto cibo e acqua, sono stati gentilissimi e alla fine abbiamo scattato una bellissima foto ricordo.>

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