WWE, Mick Foley: "L'Hell in a Cell match contro Undertaker mi ha cambiato la vita"

L'Hall of Famer della più importante compagnia di wrestling presenta il prossimo ppv e racconta curiosità del suo passato: "Da ragazzo giocavo a calcio con futuri campioni dei Cosmos"
WWE, Mick Foley: "L'Hell in a Cell match contro Undertaker mi ha cambiato la vita"

ORLANDO (Florida) - Poche ore ormai a Hell in a Cell, cioè uno dei ppv più crudi in assoluto del mondo del wrestling WWE. L'evento si terrà nella notte tra domenica 25 e lunedì 26 e prende il nome appunto dalla relativa stipulazione di match. Si tratta di un incontro dentro un'enorme gabbia d'acciaio a cinque lati che racchiude sia il ring che l'area intorno, una sfida estrema per tutti gli atleti che vi hanno partecipato nel corso degli anni. Per uno in particolare, l'hall of famer Mick Foley, HIAC resterà per sempre associato al suo nome. Il motivo è semplice e risale all'edizione del ppv King of the Ring del 28 giugno 1998, quando interpretando la gimmick di Mankind si fece lanciare dalla cima della gabbia (circa sei metri di altezza) da The Undertaker.

Mick Foley presenta Hell in a Cell

Quel suo volo si è trasformato presto in un'icona dell'Hell in a Cell Match, trasformando la carriera e la vita di Mick Foley: "Un momento molto significativo per me - ha raccontato l'ex wrestler in una conference call direttamente dagli Stati Uniti - perché a partire da quella caduta ho cominciato a prendere consapevolezza della mia mortalità, un aspetto che prima tendevo a non tenere in considerazione. Per questo motivo è letteralmente il match che ha cambiato la mia vita, fisicamente ed emotivamente. Con quell'incontro sono entrato nella storia, ma allo stesso tempo mi ha permesso di rendermi conto che non potessi continuare a fare le cose che stavo facendo per entrare in contatto con il pubblico, dovevo trovare un modo diverso, che lavorasse di più sulle emozioni".

Lo storytelling nel wrestling

Mick Foley ci è riuscito attraverso tutti i suoi personaggi interpretati sul ring, dal tormentato Mankind al playboy Dude Love, passando per il selvaggio Cactus Jack: "Oggi tra i più bravi c'è sicuramente Bray Wyatt, ma devo ammettere che ci sono tanti ragazzi che riescono a far emozionare il pubblico raccontando delle storie, un aspetto fondamentale nel mondo del wrestling al pari dell'atleticità. Ecco, uno capace di abbinare entrambe le cose è senza dubbio Randy Orton, un vero e proprio maestro, capace di rinnovarsi anno dopo anno e restare sempre sulla cresta dell'onda. Anche Sasha Banks è molto brava".

Billy Sharp e lo Sheffield United

Si parla anche dell'omaggio che gli ha tributato Billy Sharp, attaccante e capitano dello Sheffield United, che nel gennaio scorso dopo un gol ha esultato mimando il celebre "Mr. Socko": "Un ricordo davvero molto divertente, che da quel momento mi ha fatto ovviamente diventare tifoso dello Sheffield United e Billy è diventato il mio calciatore preferito. Sono stato anche a trovarli, è stata un'emozione unica vedere la partita contro il Brentford. Tra l'altro io per un paio d'anni ho anche giocato a calcio quando ero ragazzo, nella mia squadra c'erano giocatori che poi hanno indossato la maglia dei New York Cosmos. Io ho preso un'altra strada, ma quando riesco le partite me le guardo, soprattutto in occasione dei Mondiali e delle Olimpiadi, quando chiaramente faccio il tifo per la nazionale statunitense".

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