Bebe Vio esalta l'Italia: "Sulla cultura della disabilità siamo forti"

L'atleta azzurra si è detta orgogliosa di come il suo paese sta lavorando: "La disabilità sta diventando una cosa normale, come è giusto che sia"
Bebe Vio esalta l'Italia: "Sulla cultura della disabilità siamo forti"© ©Ufficio stampa Presidenza della Repubblica

MILANO - Bebe Vio ha parlato occasione della conferenza stampa online per presentare il progetto WEmbrace Sport elogiando il lavoro del suo paese sul tema della disabilità. La campionessa azzurra ha dichiarato: "Più viaggio e più mi rendo conto di quanto siamo forti in Italia a livello di inclusione e cultura della disabilità. Anche rispetto al Giappone dove ci sono appena state le Paralimpiadi - aggiunge - La disabilità sta diventando una cosa normale, come è giusto che sia, a volte veniamo visti un po' troppo come degli eroi. Siamo persone normalissime".

L'educazione

L'atleta italiana ha anche le idee molto chiare su quale debba essere il primo step: "Il mio scopo è che vengano istruiti prima di tutto i ragazzini. Il lavoro che va fatto è sui giovani, per far capire quanto sia bello lo sport paralimpico. Lo sport è una cosa che muove le masse".

L'esperienza al Parlamento

Ospite speciale al Parlamento Europeo con tanto di incontro con il presidente Ursula Von der Leyen, ecco il commento dell medaglia d'oro a Tokyo 2020: "L'incontro di ieri è stato veramente bello, doveva essere una cena easy e siamo finiti in Parlamento. Siamo contenti perché abbiamo parlato delle cose che abbiamo in comune, era interessata al mondo e allo sport paralimpico, su come ci si può lavorare e come può dare una mano - aggiunge - Abbiamo parlato anche del progetto WEmbrace Sport e portarlo fuori dall'Italia, anche grazie a lei, sarà qualcosa di fantastico".

Il songo

Nel concludere il suo intervento Bebe Vio ha mandato un messaggio di speranza: "Il mio sogno entro 5 anni è andare in una palestra e vedere le pedane per la scherma paralimpica al fianco di quelle olimpiche. Vorrei che tutto questo diventerà la normalità - aggiunge - A Strasburgo mi hanno detto di rappresentare i giovani, lo sport e la disabilità. Ho sentito il peso, perché mi sono reso conto quando siamo forti in Italia e avere il suo sostegno sarà davvero figo".

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