Uomini e donne: il sincro è affare di famiglia e ringrazia la De Filippi

Agli Europei Masters di Roma in gara anche Giorgio Canale. Architetto, 47 anni, ha lo stesso nome di Minisini, sorella compagna di allenamenti e gare, mamma allenatrice: «La percezione di questo sport è cambiata anche ai ballerini di Maria»
Uomini e donne: il sincro è affare di famiglia e ringrazia la De Filippi

Chiamatelo "Uomini e Donne". Non in tv, in acqua. Un successo sicuro, nel segno di Maria De Filippi. Nuoto sincronizzato, esaltato e portato in una nuova dimensione da Giorgio Minisini con la sua battaglia di libertà e cultura e con i trionfi ai recenti Europei di Roma, dove ora è proptno a raccoglierne il testimone un architetto veronese di 47 anni che ne condivide il nome e la passione. Giorgio Canale è uno dei protagonisti degli Europei Masters che confermano l'estate di Roma da capitale del nuoto. Si esibirà nel duo misto tecnico e libero in coppia con la sorella Giorgia, inseguendo una passione di vecchia data per l’acqua e per il nuoto sincronizzato. Chissà se sarà lui il re del nuoto artistico Masters come Minisini lo è del movimento europeo. Di sicuro è uno dei personaggi più interessanti di questi campionati Masters, un pianeta che raccoglie appassionati veri dello sport, che più avanzano gli anni e più continuano a praticarlo e aver voglia di agonismo. Per conoscerlo non c'è niente di meglio che ascoltarlo.

Come è nato il tuo rapporto con l’acqua?

«Mia madre è un'istruttrice di nuoto, in pratica in famiglia siamo nati in acqua; mia sorella ha anche intrapreso la carriera agonistica nel nuoto sincronizzato».

La seguivi negli allenamenti e nelle gare?

«Sì sempre, sia in allenamento sia in gara. Preparavo le basi musicali per tutta la squadra. E' una passione che coltiviamo in famiglia e ci ha coinvolto tutti. Mia madre era anche il tecnico di mia sorella e gli allenamenti e le gare sono sempre stati un’occasione per stare insieme».

Quando hai deciso di entrare anche tu in acqua?

«Già a dieci anni nuotavo in corsia accanto a quella di mia sorella, poi prima della quarantena per il Covid abbiamo scoperto il mondo dei Masters e abbiamo deciso di provarci. Così io e mia sorella, allenati da nostra madre, ci siamo iscritti al campionato Masters estivo di Riccione».

Con quale società sportiva siete tesserati e iscritti a Roma 2022?

«Siamo tesserati per la Team Sport Isola, la società dove mia madre insegna. Vorrei anche ringraziare la nostra società che ci supporta completamente in questo progetto che è anche un gioco. Ci supportano anche in questo momento di difficoltà per gli impianti sportivi. Sono straordinari: ci forniscono le divise, gestiscono le iscrizioni alle gare, abbiamo tantissimo spazio acqua e siamo fieri di rappresentarli a Roma 2022».

Quanto vi allenate?

«Abbiamo iniziato a valutare l’idea di aumentare le sedute settimanali dopo questa esperienza a Roma. Al momento riusciamo ad allenarci una volta a settimana e insieme alla nostra società stiamo provando a creare un gruppo Masters composto da uomini e donne».

Ti alleni con tua sorella e vi segue vostra madre, capita di litigare?

«No litigare no (ride); mia sorella mi ripete spesso: "finalmente capisci come è difficile avere una mamma come allenatrice". Ha ragione, siamo sempre i figli e non è facile gratificare o riprendere, però come detto è solo un’occasione per stare insieme in famiglia e diverstirsi. Diciamo che stiamo realizzando un sogno che negli Anni Novanta sembrava impossibile».

Nel tempo è cambiata la percezione nei confronti di uomini che praticano questo sport?

«Sì, moltissimo. Sappiamo bene che è uno sport che nasce nel settore femminile come la ginnastica ritmica e come ancora prima la danza. Io faccio sempre un esempio: tanti anni fa anche per i ballerini c’era pregiudizio, ora invece, grazie anche a Maria De Filippi, sono considerati “fighi” e tanti giovani si avvicinano a questa disciplina, mi auguro che accada anche nel nuoto artistico».

Credi che il successo degli europei di Roma alimenteranno le iscrizioni di nuovi ragazzi?

«Ne sono sicuro. Ieri ad esempio ci stavamo allenando come sempre ed abbiamo visto un gruppo di ragazzi incuriositi: ci hanno posto domande e ci ha fatto molto piacere».

E cosa diresti ad un ragazzo che vuole iniziare il nuoto artistico?

«Preparati a fare uno sport faticoso».

A proposito di Roma, hai seguito le gare degli Europei assoluti?

«Ho seguito tutte le gare di nuoto artistico e molte dei tuffi. Gli azzurri sono stati straordinari. Io avevo già scritto a Giorgio Minisini molti anni fa perché andai a vedere uno tra i primi campionati con il duo misto e gli feci molti complimenti. Adesso vedere la soddisfazione nei suoi occhi mi dà gioia e la consapevolezza che esiste finalmente una disciplina con atleti maschi e femmine. Sono stato contento anche di vedere gioire Paola Celli o Roberta Farinelli, che erano in squadra nazionale con mia sorella e conosco fin da giovani».

Tu che gare farai a Roma 2022?

«Doppio misto, tecnico e libero».

Hai lo stesso nome di Giorgio Minisini, hai l’ambizione di diventare come lui il re del nuoto artistico dei Masters?

«Sono sincero, sono andato a spiare chi ci sarà in gara e la competizione è molto dura. E’ ironica questa cosa dello stesso nome. Chiaramente sarei molto orgoglioso se riuscissi ad emularlo seppur in un contesto diverso. Giorgio è un grande, ha iniziato un percorso straordinario e la sua vera forza è stata continuare. Credo molto in lui e il suo percorso è ancora lungo, spero di incontrarlo a questi Europei».

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