Sci: Bassino guerriera della Valanga Rosa, è trionfo a Sestriere

La piemontese torna al successo nel gigante disputato nel suo Piemonte e che rilancia anche la trigre Brignone (4ª) e fa scoprire l'amazzone Zenere. Goggia leonessa in gabbia, ma pensa già alla velocità di St.Moritz
Sci: Bassino guerriera della Valanga Rosa, è trionfo a Sestriere© ANSA

SESTRIERE - La guerriera, la tigre, la leonessa in gabbia e l'amazzone con tante cicatrici che promette grandi battaglia future. Nel gigante di Sestriere, l'approdo della Coppa del Mondo di sci in Europa, è davvero Valanga Rosa con il ritorno al successo (6° in carriera) dopo un anno e mezzo di Marta Bassino, profeta nel suo Piemonte («vincere qui era un sogno prima ancora che un obiettivo: finalmente ci sono riuscita») che si rimette addosso il pettorale rosso di leader della specialità al termine di una gara d'altri tempi, condizionata dalla fitta nevicata della vigilia che ha stravolto i piani degli organizzatori e le condizioni della Kandahar Giovanni Alberto Agnelli. Da pavimento liscio di marmo ghiacciato a percorso di guerra. «Una lotta, è stata una lotta - racconta Bassino -. Sensazioni orrribili, sci che non sentivi sotto i piedi. Bisognava avere coraggio, essere guerrire e lottare per buttare le punte in giù. Ci sono riuscita, sono felicissima».
Atteggiamento mostrato finalmente anche da Federica Brignone, che sfiora il podio (4ª dietro la slovacca Vlhova che conduceva nella prima manche con 7 centesimi sulla Bassino) con una seconda run da regina ritrovata dopo una prima di nuovo titubante (7ª). «Speravo nel podio, ma bene così - afferma la valdostana -. Finalmente sono di nuovo una tigre. Pensare che ieri, reduce dalla batosta di Lake Louise e da due giorni di allenamento orrribili volevo tornare a casa. Invece mi sono detta che dovevo rischiare, perché la vita di un atleta è troppo breve per frenare, avere paura».
Quella che sicuramentre no ha Asja Zenere, la novità-rivelazione di questa gara. L'amazzone. All'esordio in Coppa a 25 anni, proiettata dal trionfo in Coppa Europa a Zinal, in Svizzera, la veneta di Enego, cancella tra le lacrime di gioia due anni orribili, con tre infortuni che avrebbero davvero ammazzato un cavallo, la sua seconda passione (ne ha uno che si chiama Oddone). «Poteva essere la mia ultima stagione, l'ultima chance - svela Asja -. Ora spero solo sia solo un punto di partenza per gare quello che amo. E bene».
Ispirandosi a Sofia Goggia, la regina dei grandi infortuni e dei grandi trionfi, che non poteva trovare condizioni peggiori per il ritorno in gigante. «Mi sono sentita come un leone in gabbia - racconta la bergamasca dopo il 40° tempo della prima manche -. Già non ho ritmo in gigante, non sentivo i piedi. Ma ci sta e non mi abbatto, so che il mio percorso è lungo. La quercia cresce lemntamente, il filo d'erba in una settimana ma al primo alito di vento cade». E Sofia vuole essere rocci. Già dal prossimo fine settimana. A St.Moritz, per le due gare veloci.
Ma domani è ancora Sestriere. Con uno slalom. La nostra discipline più debole. E senza nessuna delle big azzurre. Ma ogni valanga possente si porta dietro tutto. Basta non avere fretta. E crederci.

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