Dorothea Wierer regina Biathlon: Slam nella sua Anterselva, "Fatto anche Yoga"

Dopo le polemiche per l'esclusione dell'amica Sanfilippo vince la Sprint, unica prova che le mancava in casa
Dorothea Wierer regina Biathlon: Slam nella sua Anterselva, "Fatto anche Yoga"© Bongarts/Getty Images

Infinita Dorothea Wierer. Miss Biathlon si conferma la più bella e letale del reame che scia e spara, centrando alla perfezione, e nel posto e nel momento giusto (insomma, con tutti i crismi e le stimmate della campionessa), la vittoria che le regala il Grande Slam di Anterselva, a casa sua, dove aveva vinto tutto e in tutte i format (compresi due ori ai Mondiali di tre anni fa) ma mai nella Sprint. Le polemiche in squadra per l’addio di Federica Sanfilippo che, come due anni fa ai Mondiali (allora fu una lite diretta tra Doro e Lisa Vittozzi), hanno acceso la vigilia della tappa di Coppa nel tempio nostrano del biathlon, sono la benzina migliore per nostra signora delle carabine in parure con orecchini e occhiali nonostante la forma fisica sia ancora quella che è dopo i malanni (tiroide) estivi e autunnali. Lo dimostra l’ultimo giro che apre la quattro giorni di Coppa dopo due poligoni perfetti, con la Wierer a demolire (a distanza: «Stavo già mangiando barrette e bevendo Red Bull» se la ride) la resistenza della francese Chloe Chevalier, che alla fine cede per 2”8. Che diventano 8”7 nei confronti di Elvira Oeberg, la svedese nuova principessa in odore di corona che nonostante sia reduce dal malanno di Ruhpolding, sale sul podio.

«Diciamo che non pensavo nemmeno io di poter vincere, perché non avevo bellissime sensazioni, avevo le gambe dure e nelle ultime notti non ho dormito molto bene» attacca Doro dopo la 16ª vittoria (prima stagionale) e il 61° podio (7° quest’anno) in carriera. Come alla vigilia, quando ha contestato la scelta del nuovo staff tecnico di escludere dalla Nazionale l’amica Sanfilippo (subito dirottatasi di nuovo sul fondo: ci riprova nella Sprint di Livigno), ci mette la faccia e non ha paura di affrontare la questione. Anche con l’arma dell’ironia. Unita aquel sorriso che conquista e allo stesso tempo uccide fors’anche più di quando spara al poligono. «Dedico questa vittoria a tutto lo staff che mi ha dato grandi sci, ma soprattutto a Federica. In questi giorni, dopo essermi sfogata e aver fatto uscire tutte le emozioni, ho fatto di tutto per cercare di concentrarmi su quello che dovevo fare. Anche un po’ di meditazione. Non so tipo da yoga, ma ci ho provato e ha funzionato». Specie al poligono, la chiave come sempre del biathlon. Due serie, una a terra e una in piedi, senza un errore: 10 su 10. Velocissima come sempre nella prima, più riflessiva nella seconda. Consapevole che il risultato passava da lì. E poi testa bassa e pedalare. «Ho cercato di dare solo tutto quello che avevo. Anterselva è sempre Anterselva, tutti patiscono questo tracciato, che è durissimo». Non solo Chevalier, anche l’altra francese Julia Simon, leader di Coppa (ora Doro è terza), che chiude quinta. Molto peggio Lisa Vittozzi (13ª) che paga duramente i due errori nella prima serie, complica una finestra di vento più sostenuta. Poi però reagisce e ottiene il 5° tempo sugli sci. La dimostrazione che la sappadina ha superato i vecchi demoni. «Sono stata un po’ stupida al primo poligono, non ho gestito l’affanno. Però non ho mollato. La condizione è molto buona e non vedo l’ora che arrivi l’Inseguimento». Domani, dopo la Sprint maschile di oggi. Tutte a caccia di Doro.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...