Sci: il cuore della Goggia e la dedica ad Elena Fanchini

Sofia commovente dopo aver fatto suonare l'Inno di Mameli a Cortina, cancellando i fantasmi degli ultimi infortuni. «E' per la mia ex compagna che sta vivendo un momento delicato con la sua malattia». Ai Mondiali di St.Anton invece Lara Colturi porta in alto la bandiera dell'Albania e dà un futuro ancora più grande all'Italsci
Sci: il cuore della Goggia e la dedica ad Elena Fanchini© Getty Images

CORTINA - «Questa vittoria la dedico ad Elena Fanchini che sta vivendo di. nuovo un momento difficile con la sua malattia. Mi aveva chiesto il pettorale rosso, le ho voluto dare di più». Emozioni, calore. Sofia Goggia, come sempre, non si accontenta di vincere. Ci mette sempre qualcosa in più, il motivo per il quale tanto ha sofferto e tanto ha goduto, esaltato. Lo stesso per il quale è così amata, la preferita dal popolo dei social. I suoi fans.? Nel venerdì della terza vittoria a Cortina, la quarta su cinque discese (con un secondo posto rompendosi una mano...) quest'anno, la 21ª in carriera raggiungendo di nuovo Federica Brignone (18ª a 1"12, sfortunata con la visibilità poi migliorata), la bergamasca ci mette il cuore per riprendersi il titolo di The Queen of Speed legato all'Olympia delle Tofane. E non solo per la dedica commovente all'ex compagna di squadra, l'argento dei Mondiali di Bormio 2005 e due volte a segno in Coppa, l'ultima proprio qui nel 2015, che è purtroppo alle prese con una ricaduta del tumore al colon che l'ha fermata qualche anno fa.

Una grande Sofia Goggia

Sofia Goggia infatti, reduce dalla gran botta di St.Anton, si ripresentava in gara dove due anni fa aveva saltato i Mondiali di casa per infortunio (l'ennesimo) e dove l'anno scorso in poche ore è passata dalla gioia per la vittoria in una discesa sprint al dramma della caduta in superG, con la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro che l'ha costretta al più grande dei suoi miracoli: salire sul podio alle Olimpiadi (argento) 23 giorni dopo con una gamba sola. «Non pensavo a quella caduta, neppure a quella di St.Anton: sono incidenti di percorso - racconta Sofia -. Non c'erano fantasmi da scacciare, la differenza la fa sempre lo stato emotivo con il quale vai al cancelletto e io oggi ero tranquilla. Mi sono piaciuta perché sono stata solita e intelligente, perché ho fatto la differenza alla Gran Curva senza perdere il controllo nonostante un errorino prima e perché ho fatto davvero bene il passaggio dove l'anno scorso sono caduta. Come? Ho studiato nei dettagli la linea al video dopo le prove. Ma è solo l'inizio. Come si dice: la vera gara è quella che deve arrivare, la prossima».

Non è ancora finita

Domani discesa bis, domenica il superG. Le ultime due gare prima dei Mondiali di Meribel-Courchevel, il suo grande obiettivo stagionale oltre la quarta Coppa del Mondo di discesa, che ormai sembra una formalità: ha 208 punti di vantaggio sulla slovena Ilka Stuhec, oggi seconda, e 262 su Elena Curtoni (8ª) e Corinne Suter, la svizzera campionessa olimpica e mondiale in carica che ha rischiato di perdere tutto con un brutto volo al salto del Delta. Per fortuna senza grosse conseguenze. E non c'è solo la Goggia a fare esaltare l'Italsci. Dai Mondiali Jr di St.Anton arriva anche la notizia del secondo podio consecutivo di un'azzurra nella velocità. Dopo l'argento di Vicky Bernardi in discesa ecco il bronzo della valdostana Alice Calaba (5ª in discesa) nel giorno del trionfo di Lara Colturi. La 16enne valsusina figlia di Daniela Ceccarelli, oro olimpico in superG a Salt Lake City 2002, e il tecnico Alessandro, domina la Karl Schranz rifilando 65 centesimi alla svizzera Stefanie Grob, già oro in discesa. E sul podio non suona l'Inno di Mameli, come per Sofia qui, ma per la prima volta nella storia dello sci quello dell'Albania, la nazione scelta dalla famiglia di Cesana per far crescere più in fretta e soprattutto seguire in prima persona Lara. Una predestinata. Sperando, fra tre anni, quando a Cortina si assegnerà il titolo a cinque cerchi con la Goggia all'ultima fermata, di vederla con i nostri colori.

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