Ochner e March regalano l'oro all'Italia dopo otto anni: il mondo ai piedi delle tavole azzurre

In Georgia lo snowboard alpino chiude vincendo la prima gara a squadre iridata della storia
Ochner e March regalano l'oro all'Italia dopo otto anni: il mondo ai piedi delle tavole azzurre© FISI

Italia dello snowboard alpino si mette il mondo sotto le sue tavole all’ultima spiaggia imbiancata e con la coppia sulla carta meno accreditata, come recita la dicitura “Italia 2” che invece da ieri campeggia sulla classifica del Team Event al Mondiali di Bakuriani, in Georgia. Una staffetta con un uomo e una donna sullo stesso tracciato (in questo caso di slalom parallelo) e il cancelletto ad aprirsi per la seconda quando il primo passa il traguardo che esordiva sul palcoscenico iridato e che Aaron March e Nadya Ochner hanno fatto entrare nella storia. Portandoci loro stessi, veterani (36 anni lui, 29 lei, entrambi altoatesini) di un mondo sempre sorridente ma che rischiava di tornare a casa dalla trasferta nell’Est con le mani vuote. Un flop dopo i nove podi (con tre vittorie) conquistati con sette atleti diversi nella prima parte della stagione di Coppa del Mondo.

Una medaglia di “legno” con Lucia Dalmasso nel PGS d’esordio, le fi nali viste col cannocchiale nel PSL di martedì. Ieri il riscatto, con addirittura la possibilità di salire sul podio con due squadre dopo una semifinale fratricida che ha portato March-Ochner a giocarsi l’oro e Bormolini-Dalmasso (Italia 1) il bronzo. Missione, quest’ultima, mancata contro gli svizzeri Julie Zogg (l’oro del PGS) e Dario Caviezel nella small fi nal. La conferma di un Mondiale no per Maurizio, leader di Coppa, ma 5° nel PGS e non qualifi cato nel PSL perché gli s’è aperto un attacco in partenza. In compenso March e la Ochner riportano sulla tetto del mondo l’Italia a otto anni dall’oro conquistato nel PSL di Kreischberg 2015 da Roland Fischnaller, il capitano di lungo corso deluso da questi campionati (18° nel PGS). Un oro vendetta, perché conquistato sui favoriti austriaci Sabine Schoeff mann e Andreas Promegger, il 42enne campione il giorno prima nel PSL dopo aver eliminato proprio Aaron nei quarti. «Sì, volevo la rivincita contro Promegger e sono riuscito ad averla - afferma March, che ha dato il testimone alla Ochner con ben 74 centesimi di vantaggio, rimasti 29 alla fine -. Nadya è stata bravissima perché fi nalizzare è molto diffi cile. Tutta la squadra è diventata campione del mondo: la team event rappresenta proprio questo.

Una squadra che ha lavorato tanto, curando i dettagli e puntando a questi Mondiali. Questo successo di ripaga di tutto. E per me è una grandissima soddisfazione, perché tante volte mi è sfuggito nella carriera». Nonostante le due coppe di PSL (2017 e 2021) e quella generale di parallelo conquistata nel 2021, annata delle sul ultime due di tre vittorie, con la prima persa nei tempi (Mosca 2010...). Prima medaglia iridata anche per Nadya, vincente in Coppa nel 2018 in un PGS a Carezza e in uno dei primi Team Event (Winterberg), allora in coppia con Fischnaller. «Sì, abbiamo fatto davvero un buon lavoro, soprattutto Aaron che è stato fortissimo sin dalle prime porte - esulta Ochner -. Quando sono partita ed eravamo così vicine, non capivo bene se ero davanti o dietro, ma sapevo di dover spingere al massimo fi no alla fi ne e così ho fatto. Dopo 12 anni di Coppa, l’infortunio di inizio stagione che mi ha permesso di tornare a fare le prime curve solo il 15 dicembre e le delusioni dei primi giorni qui in Georgia, adesso posso dire di essere davvero contenta. È una medaglia che mi dà tanta tanta soddisfazione».

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