
Incontro su “diabete e sport per l’inclusione"
E’ stata proprio Ludovica la promotrice dell’incontro su “diabete e sport per l’inclusione” insieme allo sponsor della sua squadra Grenke Italia (società specializzata nel noleggio strumentale operativo di beni e servizi per imprese e liberi professionisti), Fid (Federazione Italiana Diabetici) e Aniad (Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici) che conta circa 500 iscritti. Rappresentanti delle associazioni, diabetologi, e atleti si sono confrontati su come e con quali difficoltà gli atleti con diabete di tipo 1 devono preparare le gare, gli allenamenti, curare l’alimentazione e il recupero fisico. Di fondo c’è anche un problema di educazione e informazione. Non tutti distinguono bene fra diabete di tipo 1, patologia autoimmune che in Italia coinvolge 300 mila persone, e il diabete di tipo 2 che interessa circa 4,5 milioni di persone ed è legato prevalentemente a sedentarietà e cattiva alimentazione. Gli atleti diabetici purtroppo non sono ancora ben visti dalle stesse società sportive. “Mi arrivano ancora oggi - ha raccontato Nicola Zeni, presidente della Fondazione Italiana Diabete - ancora diverse segnalazioni da tutta Italia di società e associazioni sportive che non vogliono iscrivere ragazzi o persone con diabete di tipo 1, ma se questi soggetti non si convincono con le parole bisogna rivolgersi ai tribunali perché c’è una legge che parla chiaro”. “Quando Ludovica ci ha chiesto di organizzare quest’incontro insieme a una giornata di formazione sul campo – spiega Aurelio Agnusdei, country manager di Grenke Italia – non abbiamo avuto esitazione, è un gesto concreto nel segno dell’inclusione e della promozione di stili di vita sani che si sposa con la nostra decisione otto anni fa di sostenere una squadra di calcio femminile oltre la semplice sponsorizzazione economica”.
Diabete e sport in Italia
Durante l’evento è emerso come nelle regioni italiane dove la pratica sportiva è più elevata risulta più bassa l’incidenza del diabete che è, invece, più alta in presenza di sovrappeso e obesità ma anche di redditi bassi. Il Trentino-Alto Adige (3,6%) e la Valle d’Aosta (4,7%) sono le regioni dove c’è la minore incidenza di persone con diabete di tipo 2 ma anche le regioni con la più elevata percentuale di residenti che praticano attività sportive (Trentino AA 39,6%; Valle D’Aosta 34,4%). Al terzo posto c’è la Lombardia con un 5,2% di cittadini con diabete e quasi il 33% di persone che fanno sport. Il Molise (9,1%) e la Calabria (9%) sono, invece, le due regioni con il tasso maggiore di diabetici e la percentuale più bassa di gente che pratica una qualche attività sportiva (Molise 23,5%; Calabria 19,2%).