Atletica, Schwazer freme per essere a Rio 2016

Il campione olimpico di Pechino ha ripreso ad allenarsi per il ritorno alle gare. Prossimo obiettivo: riduzione della squalifica per doping
TORINO - Alex Schwazer ha ripreso ad allenarsi e sogna un ritorno alle gare e la partecipazione ai giochi olimpici di Rio 2016. Il suo legale, l'avv. Gerhard Brandstaetter, conferma all'ANSA la notizia del settimanale altoatesino Ff. "Alex ha sofferto molto per l'errore commesso, ha pagato un prezzo sproporzionato in confronto ad altri peccatori. Si allena ed è in ottime condizioni fisiche", afferma Brandstaetter. L'obiettivo ora è quello di una riduzione della squalifica per doping e l'affidamento ai servizi sociali. Alex Schwazer sogna il ritorno alle gare e Rio 2016, quasi ad esorcizzare il nuovo fascicolo aperto nei suoi confronti dalla Procura antidoping del Coni, in seguito agli sviluppi dell'inchiesta della Procura di Bolzano. Il marciatore azzurro, che a gennaio finirà di scontare una squalifica di tre anni e mezzo per Epo, infatti, è stato convocato a Roma per rispondere agli inquirenti sportivi di altre due violazioni del codice Wada: l'articolo 2.3 (mancata presentazione o rifiuto, senza giustificato motivo, di sottoporsi al prelievo dei campioni biologici, previa notifica in conformità con la normativa antidoping applicabile, o comunque sottrarsi in altro modo al prelievo dei campioni biologici) e l'articolo 2.5 (manomissione o tentata manomissione in relazione a qualsiasi fase dei controlli antidoping). L'interrogatorio fissato inizialmente per domani, in accoglimento dell'istanza presentata dal difensore dell'altoatesino, è stato spostato "inderogabilmente" al 20 novembre, alle ore 12. In quell'occasione l'oro a Pechino 2008 potrà spiegare due passaggi fondamentali emersi sia dall'inchiesta bolzanina che dalle audizioni fatte dalla procura Antidoping: la sua presenza in Germania a Obertsdorf - a casa della sua ex fidanzata Carolina Kostner che, già ascoltata dalla Procura Coni, rischia una squalifica per "complicità" e "omessa denuncia" - e non a Racines, dove aveva dato la sua disponibilità ai controlli (e dove il 30 luglio 2012 è stato poi trovato positivo all'Epo); il sequestro nella sua auto di una sua bottiglia di urina. Se il 29enne dovesse essere deferito per entrambe le violazioni potrebbe rischiare fino a 4 anni di squalifica supplementare.

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