Scandalo doping in Russia, botta e risposta Putin-Casa Bianca

Nel frattempo sospeso il laboratorio di Mosca. Il CIO si dice pronto a ritirare le medaglie e a comminare sanzioni pesanti
Scandalo doping in Russia, botta e risposta Putin-Casa Bianca© REUTERS

TORINO - «Infondate le accuse della Wada», tuona così Vladimir Putin tramite il suo portavoce. Risponde la Casa Bianca: «Non ci sono motivi per mettere in dubbio i risultati dell'indagine della Wada». Nel frattempo la Wada (Agenzia Mondiale Antidoping) ha annunciato di aver sospeso provvisoriamente e con effetto immediato il laboratorio antidoping di Mosca. Il report della Wada, che ha spiazzato il mondo parlando di doping di Stato in Russia, coinvolge e sconfina ora chiaramente nell'ambito politico internazionale, mentre tutti i campioni di sangue e urina presenti ora nel laboratorio di Mosca verranno smistati in altre sedi accredite in tutto il mondo. Nel frattempo si è dimesso pure Grigori Rodchenkov, il direttore del laboratorio incriminato e a darne ufficialità è stato il ministro dello sport russo Vitaly Mutko. Putin accusa il colpo, ma respinge le accuse: «Devono essere sostenute da qualche prova, finchè non si sono sentite le prove è difficile percepire le accuse, sono infondate», tengono duro dal Cremlino.

DURO IL CIO - E in un comunicato ufficiale il CIO entra a gamba tesa sulla vicenda: «Il Comitato Olimpico Internazionale sta monitorando attentamente la situazione dopo il Report dell' Agenzia mondiale antidoping, pubblicato ieri e invita la Iaaf (l'Associazione Internazionale di Atletica Leggera) e la Wada di considerare tutte le misure necessarie per proteggere gli atleti puliti e ristabilire la fiducia». Il Comitato Esecutivo dell'organismo presieduto da Thomas Bach, riunitosi oggi pomeriggio, «ha deciso di avviare procedimenti disciplinari contro tutti gli atleti, allenatori e dirigenti che hanno partecipato ai Giochi Olimpici e sono ora accusati di doping nel rapporto della Commissione indipendente. Con la sua politica di tolleranza zero contro il doping, e a seguito della conclusione della procedura investigativa, il Cio prenderà tutte le misure e le sanzioni necessarie per quanto riguarda il ritiro e alla riassegnazione di medaglie, nonché l'eventuale esclusione di atleti, allenatori e funzionari dai futuri Giochi Olimpici». Inoltre, il Cio fa sapere di aver «studiato il funzionamento del laboratorio accreditato Wada a Sochi durante i Giochi Olimpici Invernali del 2014, anche a seguito dei dubbi espressi ieri durante la conferenza stampa della Commissione indipendente. In questo contesto - precisa il comunicato - il CIO si basa sulla allora relazione del gruppo osservatore indipendente WADA che non fa menzione di tale irregolarità. Né tali irregolarità sono segnalate da altri esperti internazionali coinvolti. Pertanto - conclude il Comitato olimpico - il CIO non ha motivo di mettere in discussione la credibilità dei risultati dei test antidoping effettuati ai Giochi Olimpici Invernali 2014. Tuttavia, il Cio mantenendo tutti i campioni di doping per dieci anni, potrà ritestare i campioni in modo appropriato qualora dovessero sorgere dubbi. In ogni caso, il Cio potrà ripetere i test una volta che nuove tecniche scientifiche diventeranno disponibili».

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