Schwazer, accusa di doping archiviata: “Non ha commesso il fatto”

Il riferimento è alla presunta positività emersa nel 2016, che aveva portato a una squalifica di otto anni per l’ex campione olimpico: "Giustizia è fatta"
Schwazer, accusa di doping archiviata: “Non ha commesso il fatto”© ANSA

Il Tribunale di Bolzano ha deciso di archiviare il processo di primo grado per doping ad Alex Schwazerper non aver commesso il fatto”. Il giudice ha accolto la richiesta del pm contestandone la tesi di "opacità" da parte di Iaaf e Wada nelle analisi che portarono alla positività e alla squalifica del marciatore, e rilancia dure accuse contro le due associazioni. Il giudice ritiene "accertato con altro grado di credibilità" che i campioni di urina nel 2016 furono alterati per far risultare l'atleta positivo. La sentenza permetterà adesso all’ex campione olimpico di rivolgersi alla Corte Federale Svizzera per annullare la squalifica fino al 2024 che gli era stata inflitta dal Tas di Losanna.

Tutto sugli altri sport

Schwazer: “Giustizia è fatta”

Sono molto felice che dopo quattro anni e mezzo di attesa finalmente è arrivato il giorno in cui è stata fatta giustizia". Così Alex Schwazer commenta il provvedimento del gip di Bolzano, in una dichiarazione audio all'ANSA, fatta recapitare dalla sua manager, Giulia Mancini. "Probabilmente non potrò dimenticare tutte le cose - aggiunge Schwazer -, ma il giorno di oggi mi ripaga un po' di tante battaglie che insieme ad altri che mi sono stati vicini ho dovuto affrontare in questi quattro anni e mezzo, che non sono stati per nulla facili”.

Schwazer, le vicende precedenti

La decisione del Gip fa seguito alla richiesta della procura, dello scorso 3 dicembre, di archiviazione del procedimento penale per Alex Schwazer. L'inchiesta si riferiva al presunto caso di doping di Alex, risalente al 2016, e non al primo caso, del 2012 (quello ammesso dallo stesso marciatore). Tutto era nato da un controllo del primo gennaio 2016, in seguito al quale il tribunale di arbitrato sportivo aveva condannato il marciatore a una squalifica di 8 anni, che sta ancora scontando. L'atleta ha sempre contestato la validità di questo secondo caso di presunta positività, puntando il dito sugli anomali valori, altissimi, del Dna contenuto nella provetta, dichiarandosi vittima di un complotto.

Ecco i reati ipotizzati 

"Falso ideologico, frode processuale e diffamazione”. Sono questi i reati che il gip del Tribunale di Bolzano, Walter Pelino, ipotizza nei confronti di chi avrebbe manipolato le provette di Alex Schwazer. Il giudice, che parla di "autoreferenzialità" della federazione mondiale di atletica (Iaaf) e dell'agenzia mondiale antidoping (Wada), di manipolazione delle provette, di macchina del fango, rimette gli atti al pm invitandolo a indagare su quei reati.

Il legale: “Ha saputo mentre si stava allenando”

Alex Schwazer ha appreso la notizia mentre si stava allenando. Lo racconta il suo legale Gerhard Brandstaetter, "il giudice ha approfondito la questione in maniera straordinaria. La soddisfazione ovviamente è grande, perché abbiamo lottato anni per questo". Al più presto Schwazer si attiverà a livello di giustizia civile, ma anche sportiva per una revoca della squalifica. "Motivazioni di questa portata di un giudice penale di certo vanno prese in considerazione", sottolinea Brandstaetter. 

Donati: “La sofferenza non si cancella”

"Senz'altro è un giorno di sollievo ma non può cancellare anni di sofferenza e di impotenza verso la verità imposta dal potere". Lo dice a LaPresse Sandro Donati, allenatore di Alex Schwazer, commentando l'archiviazione del procedimento penale a carico dell'ex marciatore azzurro da parte del tribunale di Bolzano per 'non aver commesso il fatto'. “Soltanto quando è entrata in gioco la magistratura sono venute fuori alcune cose, anche se in minima parte. Ora vorrei che gli addetti ai lavori e il pubblico sportivo riflettano su questo caso affinché cose del genere non accadano mai più”.

Donati: “Schwazer emozionato”

"Ho parlato con Alex ed era emozionato. Si sta allenando, è molto costante. L'ho tenuto a un livello non molto elevato ma in una condizione tale che, se dovesse arrivare giustizia pure in ambito sportivo, senz'altro potrebbe essere pronto per i Giochi di Tokyo”. Per quanto riguarda invece le ripercussioni dal punto di vista personale Donati ringrazia "chi mi ha dato fiducia nei momenti più bui" prendendosela invece con "gli altri che si sono associati ai dopati di professione e mi hanno attaccato perché io li ho combattuti a lungo”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...