Caso Schwazer, parla Donati: "Alex ucciso sportivamente"

L'allenatore dell'olimpionico è tornato sui torti subiti dal suo ragazzo con rimpianti: "Avrebbe vinto sia a Rio che a Tokyo"
Caso Schwazer, parla Donati: "Alex ucciso sportivamente"© ANSA

ROMA - L'allenatore di Alex Schwazer, Sandro Donati, ha parlato ai microfoni di Sky Sport tornando sui burrascosi momenti vissuti dall'atleta azzurro per via della squalifica per doping. Donati accusa subito il sistema sportivo: "Si rifiuta di confrontarsi col sistema giudiziario. È abituato a comandare, è arrogante e cerca sotterfugi di ogni tipo. Al termine di perizie e udienze, un giudice ordinario è giunto alla conclusione che Schwazer non ha commesso il fatto e che la controparte ha operato delle falsificazioni. Schwazer era 'pericoloso' e andava reso poco credibile. Dopo aver eliminato lui hanno pensato di togliersi dalle scatole anche me, che parlavo del doping in maniera chiara".

Donati: "Alex assumeva farmaci per la depressione"

Perdere le Olimpiadi di Rio per via della squalifica è stato un duro colpo psicologico per Schwazer come ha raccontato Donati: "Alex è stato ucciso dal punto di vista sportivo: è stato in depressione e assumeva farmaci importanti. Uno di questi gli era stato prescritto da un medico federale via mail. Io l'ho affidato a un mio amico psicologo. Non aveva una depressione strutturale, pagava il prezzo di quello che gli era successo. Ha diminuito e poi smesso i farmaci ed è tornato in forma" ha dichiarato Donati.

Donati: "Avrebbe dominato a Rio 2016"

Infine il rimpianto sportivo del coach in merito ai Giochi mancati dal suo ragazzo: "Alex a Rio 2016 avrebbe vinto tutte e due le gare di marcia, anche con un margine importante. A Tokyo 2020 sarebbe arrivato meno forte, vista l'età , ma avrebbe vinto ugualmente. Ora non se la sente più. La lotta al doping di oggi è nauseante".

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