Jacobs e i 2 ori vinti a Tokyo: "Che c'è di meglio? Altri 2 a Parigi"

Così il vincitore dei 100m alle Olimpiadi: "Ai Mondiali devo essere al 110%, gli americani vorranno mangiarmi vivo. Bolt? Il mio idolo, ma ora posso batterlo"
Jacobs e i 2 ori vinti a Tokyo: "Che c'è di meglio? Altri 2 a Parigi"© ANSA

ROMA - "Gli americani vorranno mangiarmi vivo, ma io vorrei fare lo stesso con loro". Così il campione olimpico dei 100 metri, Marcell Jacobs, nel corso del talk di Atletica Tv, facendo riferimento ai Mondiali di Eugene, il principale appuntamento del prossimo anno. "È ai Mondiali di Eugene, in luglio, che voglio essere al 110% e sono sicuro che ci arriverò con tutta la determinazione del mondo. Non ho smesso di avere fame, corro per portare a casa tanti altri risultati. Adesso che ho raggiunto il sogno dell'oro olimpico, tutto quello che viene dopo è divertimento", ha aggiunto. Su cosa ci sia di meglio dei due ori di Tokyo: "Ripetersi a Parigi 2024 con altri due ori".

Jacobs e il 9''80: "Non voglio pormi limiti"

Pronostici sul cronometro non ne fa più: "Il mio 9''80? È di nuovo alla portata. Ma non dico quanto farò per non pormi limiti", ha spiegato ancora. "Dopo la semifinale non volevo più correre. Sentivo di aver dato tutto, avvertivo la pressione, mi giocavo il sogno di una vita. Poi sappiamo com'è andata in finale", ha ricordato Jacobs. Dopo i Giochi ha preferito fermarsi, senza proseguire nei meeting di fine stagione: "Fossi arrivato secondo avrei fatto tutte le gare. E invece, tornato a Roma, ho avuto un calo di energie improvviso, più mentale che fisico", ha sottolineato.

Jacobs sulle critiche: "Stanno rosicando"

L'assenza dalle piste ha sollevato qualche critica a livello internazionale: "Mi elogiano tutti, c'è solo un giornale che non lo fa, ma non mi tocca minimamente. Stanno rosicando e basta. Conosco tutti i sacrifici che ho dovuto fare, quello che pensano mi importa poco". Il primo appuntamento di prestigio lo attende a marzo, nella rassegna iridata al coperto di Belgrado: "Il 6.47 dello scorso anno nei 60 è molto migliorabile, basti pensare che nella finale dei cento a Tokyo sono passato in 6.41 senza vento. Le indoor non sono la mia specialità preferita però arriverò a Belgrado per dare il massimo e trovare il giusto feeling".

Jacobs su Bolt, Hamilton e LeBron James

Quanto alla 'sfida' con Usain Bolt ha spiegato: "È il mio idolo, ho iniziato a fare atletica per lui, mi ha dato le motivazioni. Non ha ancora risposto alla sfida che gli ho lanciato a rubabandiera, ma posso batterlo, adesso ha messo su un po' di pancetta". Su Lewis Hamilton: "Quando l'ho incontrato era quasi più onorato di me, non aveva mai toccato una medaglia d'oro olimpica. Adesso ci commentiamo le foto su Instagram, è quasi un mio caro amico". Tra i suoi idoli anche LeBron James: "È il mio terzo mito sportivo con Usain e Lewis, anche lui si è costruito tutto da solo, arrivando dalle difficoltà". 

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