Intervista a Tortu: "A Parigi sarò al top. Nel 2023 voglio scendere sotto i 20'' nei 200"

Inizia oggi a Stoccolma la stagione del campione olimpico della 4x100. Ecco i suoi obiettivi, i suoi progetti e le sue speranze
Intervista a Tortu: "A Parigi sarò al top. Nel 2023 voglio scendere sotto i 20'' nei 200"© EPA

Dagli allenamenti in t-shirt sotto il sole delle Canarie allo sbarco sottozero a Stoccolma, la stagione di Filippo Tortu inizia oggi con uno sbalzo termico e 60 metri da correre senza pressione. Il campione olimpico della 4x100 non gareggia su una distanza così breve indoor da tre anni e, dopo la conversione ai 200 concretizzatasi nel 2022, sembrava improbabile rivederlo in azione sui 60. E invece… «La decisione di correre è nata dal desiderio di avere un riscontro cronometrico dopo i 18 giorni di raduno alle Canarie».

E come ha scelto la gara di Stoccolma?

«In base al calendario: ho cercato la prima gara disponibile al termine del raduno. In Svezia corro senza aspettative, con il solo scopo di far girare le gambe e qualsiasi tempo verrà per me andrà bene».

Poi come proseguirà la sua stagione indoor?

«Al massimo farò un’altra gara, subito dopo Stoccolma».

Qualunque sia il risultato cronometrico in Svezia rinuncerà a Assoluti ed Europei?

«Sì. In primo luogo perché non ho fatto alcuna preparazione specifica per i 60 metri e, in secondo luogo, perché correre anche ad Ancona e a Istanbul mi porterebbe a trascurare gli allenamenti per i 200 fino a inizio marzo. L’obiettivo della stagione è andare forte sui 200 e tutte le scelte vanno fatte in funzione di questo».

Nel 2022 è sceso a 20”10. Il 2023 è l’anno in cui la vedremo correre i 200 in meno di 20 secondi?

«Sono convinto che, con certe condizioni, avrei potuto farcela già nel 2022: tra 20”10 e 19”99 non c’è un abisso. Correre in meno di 20 secondi è di certo uno dei miei traguardi per questa stagione, ma non l’unico».

E gli altri quali sono?

«Ai Mondiali di Budapest prendermi quel posto in finale che a Eugene mi è sfuggito per 3 millesimi. E poi voglio tornare a lottare per risultati importanti con la staffetta azzurra».

Tra i giovani emergenti per il quartetto azzurro è andato molto forte Chituru Ali. Altri innesti da tenere d’occhio?

«Nelle prime gare di queste settimane sono andati forte Ceccarelli e Tardioli, vedremo come proseguiranno. È evidente che la velocità è attualmente uno dei settori più vivaci dell’atletica italiana: una volta era abbastanza semplice guadagnarsi un posto nella 4x100 azzurra, mentre ora nessuno ha un posto garantito».

Al di fuori dello sprint, l’onda lunga di Tokyo è proseguita per l’atletica italiana. Proseguirà nel 2023?

«Io sono molto ottimista, perché ci sono ancora margini di miglioramento, a cominciare da noi staffettisti che dobbiamo fare molto meglio rispetto al 2022. Guardando alle altre specialità, credo vedremo ottimi risultati da Larissa Iapichino e poi sono curioso di osservare la crescita di Mattia Furlani (campione europeo under 18 nel lungo e nell’alto ndr)».

Nei 200 il divario con gli sprinter statunitensi è più  ampio rispetto ai 100. Sono irraggiungibili?

«Se parliamo di Lyles che corre i 200 in 19”31 è ovvio che si tratta di un’altra dimensione, però per me l’importante è arrivare nella finale mondiale e giocarmela».

Altri avversari oltre a Lyles?

«Negli Usa ogni anno emerge qualche nome nuovo e c’è un grande ricambio, quindi è inutile preoccuparmi adesso di chi affronterò in Ungheria in agosto».

Nel 2023 compirà 25 anni. In questa e nella prossima stagione vedremo il Tortu più veloce di sempre?

«Il 2022 è stato il primo anno in cui mi sono dedicato davvero ai 200, per cui considero il 2023 ancora un anno di apprendimento ed evoluzione. Punto a essere al top per i Giochi di Parigi 2024 e poi mi aspetto di andare molto forte nel 2025 e 2026: credo che quello possa essere il mio triennio d’oro, quello in cui raggiungerò l’equilibrio tra maturazione fisica ed esperienza».

Il suo focus sui 200 significa che non assisteremo mai più a sfide Jacobs-Tortu?

«Perché no? A me farebbe piacerebbe gareggiare ancora con Marcell».

Sfidandolo sui 100 o sui 200?

«Nell’animo io mi considero sempre un centometrista che fa i 200, per cui sono certo che non mancheranno occasioni sui 100. Magari ci ritroveremo in estate agli Assoluti».

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