Mennea, Malagò: “Quel 19’’72 è la più grande impresa sportiva italiana"

A dieci anni dalla scomparsa della leggenda azzura, il Presidente del Coni lo ricorda così allo Stadio dei Marmi: "Un tuffo nei ricordi, con Pietro un rapporto strettissimo"
Mennea, Malagò: “Quel 19’’72 è la più grande impresa sportiva italiana"© Ansa

ROMA - Lo stadio dei Marmi ricorda la leggenda dell'atletica italiana: "10.01 - Pietro Mennea, l'uomo e il campione", la commemorazione del campione azzurro a dieci anni dalla sua scomparsa. Queste le parole del Presidente del Coni, Giovanni Malagò: "Questa mattina è un tuffo nei ricordi bellissimo per ricordare Pietro. Con lui c'era un rapporto personale strettissimo e mi aveva ulteriormente conquistato nel momento più difficile della sua vita, con la malattia. Io sono stato eletto il 19 febbraio 2013 come presidente Coni e il 21 marzo lui ci ha lasciato. All'epoca mi sono sentito in dovere non solo di intitolargli lo Stadio dei Marmi, ma anche di fare la camera ardente al Salone d'Onore. Qualcuno disse che forse non era una buona idea, ma oggi vedo il Campidoglio che spesso ospita i grandi del passato. Alla fine fu un trionfo, ci fu una coda fino a Ponte Milvio". Il Presidente Malagò aggiunge: "Vedendo quel 19"72 di Mennea nei 200 a Città del Messico penso che sia la più grande impresa sportiva italiana di tutti i tempi. Per universalità e longevità".

Mennea, il ricordo di Cozzoli

"Mennea ha segnato un'epoca. È entrato nelle case italiane, perché è stato il campione del popolo. Le persone lo amavano, era detto "la freccia dal sud", ma lui è stato la freccia dal sud al nord Italia". È il ricordo di Vito Cozzoli, presidente e ad di Sport e Salute. Sull'oro olimpico di Mosca '80, Cozzoli aggiune: "Mennea è entrato a casa Cozzoli prima che diventasse un campione. Mia madre mi raccontava di esser stata la sua professoressa di inglese, eravamo vicini con il cuore a lui".

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Mennea, Abodi: "Un riferimento"

"Mennea è un riferimento, perché è facile arrivare quando le condizioni sono migliori. Ma lui ha raggiunto traguardi civili e sportivi per il suo coraggio, per la capacità di sacrificarsi e di impegnarsi. Ai ragazzi delle scuole questo va testimoniato". Lo ha detto il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, parlando di Mennea in occasione di "10.01 - Pietro Mennea, l'uomo e il campione". "Questa mattinata è una spinta per andare avanti. Da uomo normale non era abituato a parlare, cercava di dimostrare con i fatti e la sua testimonianza deve essere una spinta per la nazione - ha continuato Abodi - Questo perché gli italiani nelle difficoltà trovano la forza di andare avanti. È stato un alfiere del sud Italia e grazie a lui spero che il Sud trovi le motivazioni e l'orgoglio di rialzarsi".

Mennea, le parole di Mei

“Non riesco a pensare all’atletica senza Pietro. Non è stato solo un grande atleta, nel momento in cui ha smesso ha chiuso il libro si è reinventato e si è distinto anche in altre strade. Ci avrebbe dato ancora tanto, non era finita la sua lezione agli sportivi. Non c’è più ed è questo che fa più male”. Così Stefano Mei, presidente della Fidal, ha ricordato il velocista azzurro a 10 anni dalla sua scomparsa.

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ROMA - Lo stadio dei Marmi ricorda la leggenda dell'atletica italiana: "10.01 - Pietro Mennea, l'uomo e il campione", la commemorazione del campione azzurro a dieci anni dalla sua scomparsa. Queste le parole del Presidente del Coni, Giovanni Malagò: "Questa mattina è un tuffo nei ricordi bellissimo per ricordare Pietro. Con lui c'era un rapporto personale strettissimo e mi aveva ulteriormente conquistato nel momento più difficile della sua vita, con la malattia. Io sono stato eletto il 19 febbraio 2013 come presidente Coni e il 21 marzo lui ci ha lasciato. All'epoca mi sono sentito in dovere non solo di intitolargli lo Stadio dei Marmi, ma anche di fare la camera ardente al Salone d'Onore. Qualcuno disse che forse non era una buona idea, ma oggi vedo il Campidoglio che spesso ospita i grandi del passato. Alla fine fu un trionfo, ci fu una coda fino a Ponte Milvio". Il Presidente Malagò aggiunge: "Vedendo quel 19"72 di Mennea nei 200 a Città del Messico penso che sia la più grande impresa sportiva italiana di tutti i tempi. Per universalità e longevità".

Mennea, il ricordo di Cozzoli

"Mennea ha segnato un'epoca. È entrato nelle case italiane, perché è stato il campione del popolo. Le persone lo amavano, era detto "la freccia dal sud", ma lui è stato la freccia dal sud al nord Italia". È il ricordo di Vito Cozzoli, presidente e ad di Sport e Salute. Sull'oro olimpico di Mosca '80, Cozzoli aggiune: "Mennea è entrato a casa Cozzoli prima che diventasse un campione. Mia madre mi raccontava di esser stata la sua professoressa di inglese, eravamo vicini con il cuore a lui".

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