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© ANSANon hai mai smesso di allenarsi. Nomen omen, dici Schwazer e pensi subito alla marcia, alla sua lunga marcia verso la verità e la giustizia, cominciata la mattina di Capodanno 2016 e costatagli le Olimpiadi di Rio e di Tokyo, l’inferno di una battaglia contro l’ipocrisia dei professionisti dell’antidoping, erettisi a giudici inappellabili anche quando l’evidenza di una plateale ingiustizia fa a pugni con
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