Oney & Rigivan, i due simboli della Grand'Italia che amiamo

Oney & Rigivan, i due simboli della Grand'Italia che amiamo© ANSA

Colta al volo sui social, in calce all'immagine di Oney Tapia, che esulta a Parigi dopo avere vinto l'oro paralimpico nel lancio del disco F11, il primo in carriera, da affiancare ai bronzi di Tokyo e all'argento di Rio, al titolo mondiale: "Quando credete di avere il problema di un'unghia spezzata, guardate questa foto e pensate agli eroi che ci stanno facendo impazzire". Ha detto Oney, 48 anni, cittadino italiano, Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana, nato a Cuba e residente a Sotto il Monte San Papa Giovanni XXIII (Bergamo), atleta delle Fiamme Azzurre: "Vorrei ispirare tutti i giovani, che sono fragili e si abbattono. Da risultati come questo possono imparare che nella vita tutto è possibile e sono loro i padroni del loro destino". Tapia, giocatore di baseball e di rugby, all'epoca di professione giardiniere, ha perso la vista tredici anni fa, colpito da un grosso ramo mentre stava lavorando. La mamma giavellottista gli ha trasmesso la forza di non mollare mai; quando scende in gara, ha sempre con sé le foto delle tre figlie, alle quali ha dedicato il trionfo francese.

Rigivan Ganeshamoorty, invece, 25 anni, il suo sensazionale oro nel lancio del disco F52, infilando nella stessa gara tre primati del mondo, l'ha dedicato ai familiari e alla gente di Dragona, quartiere del X Municipio romano. Rigivan detto Rigi o meglio ancora Riggi, accento romanesco, a Fiumicino è stato accolto da eroe dello sport , qual egli è. Un gigantesco "Daje!", campeggiava alle sue spalle, fra tricolori, fuori e un mare di abbracci. Ganeshamoorty, romanissimo figlio di genitori dello Sri Lanka,  ha conquistato tutti non soltanto per la sua eccellenza di discobolo, ma anche per l'ironia e per la simpatia, trasmesse con garbo pari alla gioia che sprizza da tutti i pori. Eppure, dal 2017, Riggi è costretto sulla carrozzina dalla sindrome di Guilain-Barré, una polineuropatia diventata paralisi di gambe e braccia dopo un incidente patito nel 2019. Né basket né scherma lo attiravano, ha preferito l'atletica che, grazie a lui, a Parigi ha vinto la prima medaglia d'oro di una spedizione sempre più esaltante. Riggi non si è mai abbattuto. Ai microfoni della Rai, parlando con Elisabetta Caporale che ha firmato una delle più belle interviste di una brillante carriera, Ganeshamoorty ha sbottato: "Quanto pesa questa medaglia? Eh, parecchio, m'è venuto er mal di collo...". E giù una risata. E poi un'altra per condire queste parole: "Che devo dì? Dedico la vittoria a mia madre, a mia sorella, alla mia Roma, ar decimo municipio, al mio vicino che mi è venuto a trovare e mi ha regalato la bandiera. L'amicizia è la cosa più bella che c'è, pure più di una medaglia. Domani se vedemo!". E Alice, la sua ragazza? "La medaglia è anche per lei, ma non gliela faccio la proposta di matrimonio in mondovisione: semo ancora troppo giovani per certe cose".  Ancora: "Questa medaglia è per tutta la nazione italiana, per la mia bandiera e, soprattutto, per tutti i disabili che sono a casa". Non è difficile capire perché Oney & Rigivan siano due simboli della Grand'Italia che amiamo.

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