"New York ti prende e ti cambia la vita": Pizzolato, 40 anni fa il 1º trionfo

"Faticai a iscrivermi, poi mi ritrovai in testa. Vinsi una Mercedes"
"New York ti prende e ti cambia la vita": Pizzolato, 40 anni fa il 1º trionfo© Liverani

Il meteo di New York quest’oggi segna una minima di 8 gradi e una massima di 15. Ideale per correre una maratona. Nulla a che vedere con la temperatura di oltre 26 gradi di 40 anni fa quando un italiano, Orlando Pizzolato, sconosciuto ai più, noto solo nel ristretto mondo del running vinse la Maratona della Big Apple. Orlando più volte azzurro (argento agli Europei di Stoccarda ’86) torna tutti gli anni a New York, ora di primavere ne ha 66, fa l’accompagnatore a schiere di appassionati che vogliono soffrire lungo i cinque boroughs che dal ponte di Verrazzano portano nel cuore di Central Park per concludere i loro fatidici km 42,195. "Avevo corso già due volte a New York, ricorda Orlando, nella 1ª (’81) mi ritirai e la 2ª finii 27º. Nell’84 feci addirittura fatica ad iscrivermi, alla fine mi diedero il numero 100, mi portò molta fortuna. Mi trovai al comando ben prima di metà gara, i favoriti si erano già staccati e soffrivano questo periodo particolare di stagione 'indian summer' come la chiamano negli Usa. La maratona si disputava l’ultima domenica di ottobre, in seguito posticipata poi di una settimana per evitare un clima non proprio adatto ai maratoneti. Al comando in solitario dal 16º km, la mia gara fu una sorta di calvario, specie nel finale. Mi fermai cinque volte, mi pare ricordarmi, ogni miglio facevo uno stop, bevevo, camminavo qualche passo, poi ripartivo. Sta di fatto che all’ingresso di Central Park mi dissero che avevo solo 9” di vantaggio. Alla fine, però, chiusi in 2h14’53” staccando di 44” il secondo l’inglese David Murphy". Il mio obiettivo era piazzarmi nei primi 10 per portare a casa 2000/3000 dollari di premio. Invece, vinsi una Mercedes che non portai in Italia, ma vendetti subito". La stampa yankee dopo la vittoria lo paragonò a Dorando (Pietri) che faceva rima con Orlando.

Come le cambiò la vita?

"In maniera incredibile. Intanto la notizia della mia vittoria venne letta al TG1 come 3ª notizia. In Italia fui invitato due volte dal Maurizio Costanzo Show, Pippo Baudo mi volle a 'Fantastico', Enrica Bonaccorti a 'Pronto chi Gioca'. Fui ospitato nuovamente negli Usa, poco dopo il mio ritorno in Italia, per partecipare come ospite d’onore a programmi televisivi, insomma ero 'the guy from Italy'". Il ragazzo che viene dall’Italia.

L’anno successivo rivinse.

"Sì. Con la lingua inglese studiata per un anno, in grado di rispondere alle domande che mi venivano rivolte".

Da allora è sempre tornato a New York?

"Ho saltato solo in due occasioni, quando vinsi la maratona di Venezia e in un’altra occasione, con questa sono almeno 40 volte che mi trovo nella megalopoli americana. La maratona di New York ha cambiato completamente la mia vita, da operaio a imprenditore, visto che da almeno 30 anni organizzo stage in giro per l’Italia per neofiti e no, stilo da sempre programmi per runners, ho diretto 'Correre' una rivista specializzata, collaboro e con la Rai. Cosa chiedono le persone che accompagno nella trasferta di New York? I segreti per correrla nel migliore dei modi". La gara di oggi è quanto mai interessante con la sfida tra il campione olimpico l’etiope Tamirat Tola, già primo in Central Park un anno fa e il campione europeo il belga Bashir Abdi, argento a Parigi. Al via anche altri tre vincitori della Maratona di New York: i keniani Geoffrey Kamworor ( nel ‘17 e nel ‘19), Albert Korir (’21) ed Evans Chebet (‘22). Cerca il bis dello scorso anno, tra le donne la keniana Hellen Obiri. È prevista la partecipazione di 4000 italiani. In tv diretta integrale su Eurosport dalle 14.35. Dalle 15.15 anche su Rai 2

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