“Il fallimento più grande della mia vita”: Tamberi si apre, tutta la verità a Belve

Il saltatore azzurro si è raccontato nel salotto televisivo di Francesca Fagnani su Rai2: i dettagli

Gianmarco Tamberi è stato ospite dell'ultima puntata di Belve, andata in onda martedì 26 novembre in prima serata su Rai 2. Il campione olimpico di salto in alto ha ripercorso insieme a Francesca Fagnani alcuni dei momenti più siginificativi della sua carriera sportiva (tra i quali anche gli infortuni e le difficoltà mentali, come il "black-out assoluto" vissuto nel 2024, che lo ha portato a toccare il fondo prima di una rinascita agli Europei) ma anche della sua vita privata, come il rapporto con il padre, Marco Tamberi, che è stato anche il suo allenatore, così come l'amore per la moglie Chiara

Belve, Tamberi e il rapporto con il padre

Parlando del rapporto con il padre, Tamberi ha definito la loro relazione come "orrenda", sottolineando altresì i sentimenti di tradimento legati alle decisioni imposte dal padre riguardo alla sua carriera sportiva. La separazione professionale tra i due è avvenuta dopo gli Europei del 2022, quando l'atleta ha deciso di farsi allenare da Giulio Ciotti. Nonostante il tempo trascorso, le ferite nel loro rapporto non sembrano essersi rimarginate. Gianmarco ha espresso il desiderio di essere ascoltato di più, sottolineando che, sebbene suo padre sia stato un allenatore straordinario dal punto di vista tecnico, mancava la capacità di ascoltare l'atleta. "Molto è cambiato quando ho conosciuto mia moglie, ho visto l’amore nei confronti di Chiara e ho amato quella cosa. Con mio padre ci sono stati tanti momenti bassi e alla fine il rapporto si deteriora al punto da essere irrecuperabile. Adesso non abbiamo recuperato il rapporto. Mio padre è una brava persona ma io sono deluso. Il fatto di non avere un rapporto con lui lo considero il più grande fallimento della mia vita ma mi sono reso conto che senza di lui sono più sereno", ha confessato l'atleta.

Sul peso delle regole imposte dal padre e la percezione di essere stato privato della libertà di scegliere il proprio percorso, Tamberi ha sottolineato: "Un conto è imporsele, un conto è scegliere, un conto è qualcuno che sceglie per te. Un genitore deve aiutarti a prendere la strada giusta ma non obbligarti a scegliere quella strada. Io mi sono sentito in quel momento molto tradito dalla figura genitoriale"...

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La delusione alle Olimpiadi di Parigi 

Nel corso dell'intervista, Tamberi ha ricordato anche la delusione vissuta a Parigi 2024, con i calcoli renali e le corse in ospedale che gli hanno impedito di gareggiare e lottare per una medaglia: “Ho passato un momento terribile. Ero piegato dal dolore. Rifarei tutto quello che ho fatto, a cominciare dal fatto di postare i vari momenti sui social. Mi rendo conto che con quella foto ho dato forza a tante persone. Quando mi hanno detto che gareggiando non avrei rischiato di peggiorare la situazione ho deciso che ce la potevo fare e penso di non aver sbagliato a farlo”. 

E sulle polemiche con Ceccon, ha dichiarato: “Non ce l’ho con Ceccon, quando mi hanno inviato quella cosa i è dispiaciuto anche perché Pucci mi piace come comico. Quindi immagino che quel post fosse riferito a me. Thomas penso che abbia ripreso questa cosa senza pensare che il quel momento stava denigrando un suo collega. A me è dispiaciuto ma con lui non ne abbiamo parlato ma alla fine non penso di aver fatto nulla di grave”...

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Tamberi, l'amore per il basket e l'addio allo sport

Non è un mistero che tra le grandi passioni di Gianmarco Tamberi c'è anche il basket, sport che l'atleta ha praticato sin da giovanissimo e continua a farlo ogni volta che ne ha l’occasione: “Forse se avessi scelto la pallacanestro sarei stato meno orgoglioso di quello che ho fatto ma più felice. Perché fare quello che ami fa la differenza. Io non ho mai trovato il modo di riuscirci". Ed ancora: "Mio padre non mi ha costretto a scegliere il salto in alto ma di sicuro mi ha indirizzato verso quella strada”. 

"Tutti aspettano che io smetta di fare sport, io penso tutti i giorni a questa risposta. Dipende molto dai momenti, a volte penso che sia giunto il momento, a volte penso all’opportunità tifare qualcosa di più grande. Nessuno ha saltato la misura quello che ho saltato io alla mia età. Sarà dura lasciare quando sarà il momento. Devo ancora ringraziare mia madre. Mio padre?...è un rapporto complicato, tanti errori li ho fatti io, ma è da quando sono piccolo che è un rapporto che non funziona. Riporterei in vita mio nonno materno, se n’è andato poco prima delle Olimpiadi. Siamo rimasti ore a parlare, lui non ricordava la mia storia: vorrei dirgli, nonno, ce l’ho fatta!”, ha raccontato Tamberi...

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Tamberi e la fede persa nella Senna

Nel corso dell'intervista non poteva mancare anche una domanda sulla vera nuziale che Tamberi ha perso nella Senna durante la serata inaugurale delle Olimpiadi: "Non sono in debito con la vita, forse sono in credito, forse sono in pari. Mi manca l’oro di Parigi. Sono credente, ogni tanto prego, ma non prego mai prima delle gare. Non ho mai voluto chiedere un aiuto, ma quando avevo le coliche in ospedale ho pregato. Sono sempre stato fedele, dopo aver perso la fede ho fatto una dichiarazione da para…. ma Chiara alla fine non l’ha più lanciata nella Senna”. 

Tamberi sulle Olimpiadi a Los Angeles

L'oro olimpico è intervenuto di recente ad una lectio magistralis all'Università di Urbino, che gli ha conferito la laurea honoris causa in Scienze dello sport, dove ha parlato della possibilità di partecipare alla prossima Olimpiade: "Ho fatto tutti i conti sulle probabilità che avrei di vincere le Olimpiadi a Los Angeles e ho ben chiaro cosa significherebbe per me a livello emotivo anche solo provarci dopo tutto quello che ho passato". L'atleta dopo Parigi 2024 aveva ventilato l'ipotesi di uno stop. "Dopo tanti anni so benissimo che limite enorme sia la comfort zone", ha aggiunto Tamberi, riprendendo il concetto espresso durante la lectio nel parlare dell'importanza del "coraggio di scegliere". "Dobbiamo avere il coraggio di scegliere perché ogni scelta è il primo passo per costruire qualcosa di grande nel nostro futuro", ha concluso il campione.

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Gianmarco Tamberi è stato ospite dell'ultima puntata di Belve, andata in onda martedì 26 novembre in prima serata su Rai 2. Il campione olimpico di salto in alto ha ripercorso insieme a Francesca Fagnani alcuni dei momenti più siginificativi della sua carriera sportiva (tra i quali anche gli infortuni e le difficoltà mentali, come il "black-out assoluto" vissuto nel 2024, che lo ha portato a toccare il fondo prima di una rinascita agli Europei) ma anche della sua vita privata, come il rapporto con il padre, Marco Tamberi, che è stato anche il suo allenatore, così come l'amore per la moglie Chiara

Belve, Tamberi e il rapporto con il padre

Parlando del rapporto con il padre, Tamberi ha definito la loro relazione come "orrenda", sottolineando altresì i sentimenti di tradimento legati alle decisioni imposte dal padre riguardo alla sua carriera sportiva. La separazione professionale tra i due è avvenuta dopo gli Europei del 2022, quando l'atleta ha deciso di farsi allenare da Giulio Ciotti. Nonostante il tempo trascorso, le ferite nel loro rapporto non sembrano essersi rimarginate. Gianmarco ha espresso il desiderio di essere ascoltato di più, sottolineando che, sebbene suo padre sia stato un allenatore straordinario dal punto di vista tecnico, mancava la capacità di ascoltare l'atleta. "Molto è cambiato quando ho conosciuto mia moglie, ho visto l’amore nei confronti di Chiara e ho amato quella cosa. Con mio padre ci sono stati tanti momenti bassi e alla fine il rapporto si deteriora al punto da essere irrecuperabile. Adesso non abbiamo recuperato il rapporto. Mio padre è una brava persona ma io sono deluso. Il fatto di non avere un rapporto con lui lo considero il più grande fallimento della mia vita ma mi sono reso conto che senza di lui sono più sereno", ha confessato l'atleta.

Sul peso delle regole imposte dal padre e la percezione di essere stato privato della libertà di scegliere il proprio percorso, Tamberi ha sottolineato: "Un conto è imporsele, un conto è scegliere, un conto è qualcuno che sceglie per te. Un genitore deve aiutarti a prendere la strada giusta ma non obbligarti a scegliere quella strada. Io mi sono sentito in quel momento molto tradito dalla figura genitoriale"...

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