Raffa - Manuelli e Cantarini le star dei Tricolori romani

Campionati spettacolo sulle corsie del Centro tecnico federale della Capitale. Manuelli scrive per la prima volta il suo nome nell’albo d’oro dei Vip, per la fuoriclasse di Cremona è poker con quattro titoli consecutivi. Nella specialità volo Carlo e Paolo Ballabene, Deregibus e Grosso della Brb campioni a quadrette A

A succedere dopo due anni a Giuliano Di Nicola sul trono della categoria A1 accanto alla riconfermata regina delle sfere colorate Germana Cantarini (foto), è stato il fuoriclasse anconetano Gianluca Manuelli. Sono stati questi i due verdetti scaturitial termine dei campionati italiani di A1 maschili e femminili disputati sulle corsie del Centro Tecnico Federale di Roma.

I 26 superman della raffa non hanno concesso praticamente a ai 6 rappresentanti della categoria inferiore, che nel tabellone maschile hanno tentato invano di contrastarli nel corso del primo turno eliminatorio. Le attuali gerarchie si sono poi accentuate a tal punto che, dopo le prime due scremature, hanno conquistato l’accesso ai quarti di finale i primi sette e il nono della classifica generale Alto Livello.Ad ergersi poi di una buona spanna sopra tutti è stato appunto lo scatenato Manuelli, che con le sue carezze al pallino, le possenti e precise bocciate ed una calma olimpica si è rivelato di gran lunga il più meritevole del lotto. Egli non necessita peraltro di presentazione, trattandosi di un trentaseienne che vanta già nel proprio palmares 1 titolo iridato under 21, 5 italiani, 3 Coppe Italia, 3 campionati di serie A e oltre una settantina di gare nazionali di vario tipo. E’ lui stesso a ripercorrere le varie tappe di questa sua irresistibile scalata verso la vittoria.

 

Non potevo festeggiare meglio di così il mio ritorno all’Ancona 2000, società alla quale dedico questa vittoria unitamente alla mia famiglia. Dopo la recente conquista dello scudetto tricolore, sto infatti festeggiando il titolo individuale più prestigioso in assoluto; titolo che l’anno scorso avevo soltanto sfiorato con Giuliano Di Nicola, contro il quale, dopo avere perso nettamente il primo set di finale, mi fu purtroppo negata da una carambola sfavorevole la possibilità di rifarmi nel secondo” ci tiene a precisare, definendo peraltro “del tutto anomalo l’andamento di questo torneo, poiché di solito, quando il coefficiente è così elevato, le difficoltà aumentano cammino facendo, mentre in questo caso si è verificato l’esatto contrario”. Entrando più nel dettaglio egli fa infatti notare che “l’unico avversario ad avermi portato nel primo turno al terzo set, da me peraltro vinto con uno sudatissimo 8-6 (dopo un parziale di 8-0, 4-8, ndr), è stato Alfonso Mauro, mentre ho poi dovuto impegnarmi al massimo anche per eliminare Giuseppe D’Alterio per 8-7, 8-3 ed Emiliano Benedetti con un doppio 8-6”.

“A questo punto - continua - la stessa dea bendata che mi aveva girato le spalle l’anno scorso, ha fatto sì che i miei due ultimi avversari si dissolvessero incredibilmente di fronte a me come la neve al sole: a cominciare dal temibile Paolo Signorini, liquidato in meno di un’ora per 8-1, 8-0. E questo è a in confronto a ciò che è successo nel corso di una finale lampo durata soltanto 17 minuti e da me conclusa con un doppio 8-0 inflitto in sole 5 tornate ad un irriconoscibile Fabio Palma (che era approdato alla finale battendo nell’ordine Antonio Noviello per 8-3, 8-3, Andrea Bagnoli per 8-7, 8-5, il campione uscente Giuliano Di Nicola per 8-3, 8-7 e Gianluca Formicone per 8-3, 8-6, ndr”. Tutto questo, totalizzando negli ultimi 4 set ben 32 punti contro uno subito e concludendo le operazioni con uno spettacolare fermo sottomano che gli ha fruttato i 4 punti della vittoria.

A mettere ancora una volta tutte d’accordo nel torneo femminile è stata la regina incontrastata della raffa mondiale Germana Cantarini, per la quale diventa davvero difficile trovare gli aggettivi giusti per descrivere questa sua ennesima impresa. Tutto questo anche se la sua rivale di sempre, vale a dire Elisa Luccarini, è riuscita a mettere a lungo in discussione la sua supremazia, come conferma lei stessa: “E’ vero, poiché dopo essere partita bene, balzando subito sul 6-2, qualcosa si è improvvisamente inceppato, tanto che, sul 7-6 in suo favore, Elisa mi ha letteralmente graziato sbagliando l’ultima boccia e dopo lo scampato pericolo, sono riuscita ad aggiudicarmi il primo set per 8-7. Ma nel secondo - si corruccia in viso - la mia avversaria ha reagito sfoderando una serie di giocate superlative che le hanno fruttato un rotondo 8-2. Nel terzo sono poi riuscita a raccogliere tutte le mie forze fisiche e mentali residue a dispetto del caldo opprimente - sospira - portandomi sul 5-0 in sole tre mani, controllando poi la situazione fino a quell’8-3 che mi è valso il decimo alloro tricolore nazionale che dedico alla mia famiglia e a tutti coloro che credono sempre in me”.

Da notare che la protagonista assoluta di tante battaglie, pensando a questo incredibile traguardo raggiunto, è poi scesa fra i comuni mortali facendosi sfuggire una lacrimuccia come fosse una ragazzina alle prime armi, non riuscendo addirittura a cantare l’inno nazionale al momento della premiazione. In precedenza Germana aveva fatto un’autentica passeggiata contro Sara Monzio (8-2, 8-4), Marina Braconi (8-3, 8-3) e la vincitrice della prima edizione del campionato di A1 Sefora Corti in dolce attesa (8-3, 8-4). La Luccarini aveva fatto altrettanto battendo nell’ordine Giada Menegazzi per 8-1, 8-2, Franca Mascagni per 8-3, 3-8, 8-0 e Linda Cristofori per 8-2, 8-3.

 

Molto interesse hanno suscitato anche i due paralleli tornei tricolori riservati ai paralimpici delle specialità sitting e standing, che hanno visto laurearsi campioni d’Italia il leccese Tommaso Antonio Friolo della Lupiae Team Salento e il romano Francesco Nocera della Decima Eur.

Particolarmente impegnativo è stato il compito che si sono sobbarcati i 26 arbitri di partita, tutti appartenenti al comitato Fib di Roma, sapientemente coordinati dal direttore dei campionati Mauro Vacca di Cagliari e dai commissari di campo Fabrizio Fortunati e Giuseppe Abbondanza. Impeccabile come al solito l’apparato organizzativo.

CAMPIONATI NAZIONALI VOLO

Si è nuovamente tinto di rosso il gradino più alto del podio dei campionati italiani della massima categoria. Il rosso Brb. Dopo il titolo di combinato di Pautassi, è arrivato quello a quadrette conquistato da Carlo Ballabene, Paolo Ballabene, Fabrizio Deregibus, Daniele Grosso.

Nell'ospitale impianto dell'alessandrina Novese, dove si sono sfidate 27 formazioni, si è riproposta la finale del 2013, ma stavolta l'esito ha premiato una Brb che nel corso della due giorni si è espressa a livelli insostenibili per gli avversari. “ Una quadretta da catena di montaggio”, come ha sottolineato Carlo Ballabene. “Senza presunzione, debbo dire che abbiamo giocato dall'inizio alla fine senza sprecare a, ad un livello e con un rendimento sempre molto alti sia a punto che in bocciata“. E in effetti la Chierese di Luigi Grattapaglia, Massimo Griva, Pieluigi Cagliero, Eros Bertini, che già nella poule iniziale era stata costretta ad inchinarsi ai futuri campioni sulla bocciata decisiva di Carlomagno, le ha provate tutte per mettere sabbia negli ingranaggi della quadretta in rosso.

Sebbene il punteggio (11-1) possa indurre nella tentazione di definirlo un kappaò, il successo della Brb è scaturito ai punti. Quelli raccolti poco alla volta dopo il favorevole avvio (2-0,6-0). Non sono bastate le prodezze balistiche del fuoriclasse Grattapaglia (cinque pallini) per arginare la perfezione dei puntatori Paolo Ballabene e Deregibus (quattro dentro la bacchetta ogni giocata) e i colpi di Daniele (una fallita) e Carlo (cento per cento). “La differenza - ribadisce quest'ultimo - è tutta nella nostra continuità, nell'efficacia di un gioco contraddistinto da otto bocce utili per turno“. Efficacia che ha consentito ai rossi di superare negli ottavi Gaglianico (13-2), nei quarti l'Auxilium Saluzzo (9-5) e in semifinale la Ferriera (Enrico Barbero, Davide Pozzo, Dario Rossatto, Mauro Scapino) dopo un parziale di 7-5 salvaguardato da Carlo Ballabene con una bocciata a dir poco da cineteca e dal fratello Paolo con un punto preso su boccia imballata, quasi impossibile (8-5). Nella concomitante semifinale la Chierese aveva superato 13-8 la Borgonese (Walter Agnesini, Luca Scassa, Stefano Cavallo, Walter Tabone).

Sui campi della Novese si è pure assegnato il titolo a terne di categoria D. Lo ha colto la Balangerese di Flavio Bonino, Oreste Genova, Lorenzo Sibona. In finale si è arreso il toscano Fossone con Andrea Corsini, Enrico Ferrari, Mario Leoncini (13-5). Le medaglie di bronzo sono andate alla torinese Selvaggese (Pier Angelo Bruno, Claudio Pognante, Claudio Ruffino) , sconfitta 13-11 dai futuri campioni, e alla Valli Ossolane (Daniele Bosotto, Gianni Brocca, Giorgio Niero) superata 13-9 dai fossonesi.

I campioni nazionali a terne di categoria B e C sono stati proclamati sui campi dell'organizzatrice Marene di Cuneo. Nella cadetteria si è fatta incoronare Bra con Andrea Mamino, Piero Panero, Andrea Mana che per 11-5 hanno mostrato disco rosso ai veneziani della Noventa, Luciano De Pieri, Giacomo Ormellese, Franco Maritan. Vittime delle semifinali la Roretese (Agostino Fantino, Mario Mulassano, Carlo Giraudo) e l'Albese (Giuseppe Lavinia, Nunzio Pontonio, Athos Massa), superate entrambe per 13-1, rispettivamente da Bra e Noventa. E' stata la torinese Sassi a cogliere il successo nella categoria C. Luigi Data, Daniele Perga, Giorgio Garola non hanno lasciato neppure le briciole alla biellese CS Italia di Alberto Grometto, Giorgio Staccotti, Diego Staccotti, battuti in finale 13-0. Pesanti sconfitte anche per le semifinaliste: 13-3 della Sassi sulla savonese Bragno Ferrania (Andrea Bonifacino, Giorgio Giribone, Giuseppe Bonifacino) e 13-0 della CS Italia su Sanremo (Armando Bracco, Fulvio Zicola, Franco Fissore).

 

CAMPIONATI CATEGORIA RAFFA

Appena archiviati i campionati di A1, il Centro tecnico federale di Roma si tinteggerà di nuovo di tricolore accogliendo sabato mattina le 32 squadre che dopo una durissima selezione hanno acquisito il diritto di giocarsi i 4 titoli italiani di categoria, che ai nastri di partenza avevano superato abbondantemente il migliaio di società partecipanti. Questi i finalisti: PRIMA Paolo Araldo (Crotone), Enea (Latina), Lucrezia (Pesaro U.), Rubierese (Reggio E.), Ceresio (Como), S. Giacomo (Perugia), Soms (Oristano), S. Chiara (Napoli). SECONDA Città di Laurignano (Cosenza), Capitino (Frosinone), Olimpia Marzocca (Ancona), Italia Nuova (Bologna), Pavullese (Modena), Azzurralpina (Treviso), Prisciano (Terni), S. Barbara (Caserta). TERZA Montereale (Potenza), Aniene Subiaco (Roma), Oikos Fossombrone (Pesaro U.), Affrico (Firenze), Italia Nuova (Bologna), Città di Campli (Teramo), Serenissima (Venezia), S. Vitalianio (Napoli). QUARTA Tomassi (Catanzaro), Aniene Subiaco (Roma), Rotella (Ascoli P.), Pollentina (Macerata), Affrico (Firenze), Vallereno (Bologna), Antenore Primavera (Padova), Spoletina, Perugia).

Programma Sabato 5 - Ore 9 quarti di finale (1° turno); ore 15,30 quarti di finale (2° turno). Domenica 6 - Ore 9 semifinali; ore 14,30 finali; ore 17,30 cerimonia di premiazione.

CLASSIFICA ALTO LIVELLO

Con gli Assoluti di Roma anche la classifica generale di Alto Livello ella raffa ha assunto i suoi contorni definitivi con ben 13 atleti finiti in tripla cifra: Gianluca Formicone 161 punti, Emiliano Benedetti 147, Paolo Signorini 143, Fabio Palma 131, Giuliano Di Nicola 130, Mirko Savoretti 127, Gianluca Manuelli 124, Alfonso Nanni 119, Diego Paleari 114,Giuseppe D’Alterio 111, Andrea Cappellaci 106, Andrea Bagnoli 105 e Federico Patregnani 102.

GARE NAZIONALI RAFFA

E’ stato l’esperto Marco Adoni ad aggiudicarsi il 57° G.P. Ercole Carcano, gara nazionale organizzata dalla Mandellese di Lecco. Il portacolori della U.B. Morbegnesi ha sconfitto in finale per 12-2 la grande promessa trevigiana Fabio Favaro dell’Olimpia. A livello giovanile si è invece disputato alla Villa Mosca di Teramo il 17° Memorial Di Biaggio Tobia Marco, che ha visto prevalere l’under 18 Mattia Camaioni della Città di Campli di Teramo e l’under 14 Michele Mignani del Monte Urano di Ascoli Piceno.

PALLINO D’ORO PETANQUE

Diego Rizzi e Donato Goffredo, la coppia rambo della Taggese, si sono aggiudicati la 29esima edizione del Pallino d’Oro, la classica internazionale a coppie della petanque organizzata dalla San Giacomo Arbustini di Imperia. In finale hanno battuto per 13-4 Fabio Molinari e Fabrizio Bottero. Nelle donne la vittoria è andata alla promettente quattordicenne Alessia Bottero in coppia con Marianna Napoli della Caragliese di Cuneo.

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